Acabnews Bologna

Altri due rinvii: “Oggi non si sfratta!”

Picchetto di Asia-Usb per difendere l’alloggio di “una signora con lavoro precario e sottopagato”. Social Log al fianco di una famiglia “in attesa di entrare in una casa popolare”.

16 Gennaio 2018 - 20:08

Dopo quello ottenuto ieri da Pugno chiuso alla Barca, oggi si segnala il rinvio di altri due sfratti: in un caso era presente Asia-Usb, nell’altro  Social Log. Riferisce Asia: “Oggi non si sfratta! Oggi martedi 16 gennaio gli ufficiali giudiziari assieme ai delegati di Acer e la polizia sono intervenuti nella periferia di Bologna, nel quartiere Corticella, per eseguire lo sfratto ai danni di una inquilina Acer. La signora Carla, a piu di sessant’anni, si ritrova a vivere nell’alloggio assegnato alla madre, ora deceduta, assieme al proprio figlio disoccupato. Acer dopo la morta dell’assegnataria della casa ha riconosciuto la signora Carla e suo figlio non come legittimi assegnatari ma come occupanti senza titolo. Questa mattina i delegati di Acer gli ufficiali giudiziari con la presenza dei fabbri e della polizia erano intenzionati ad eseguire lo sfratto, solo la presenza del picchetto antisfratto ha impedito l’esecuzione forzata. A nulla è valsa la richiesta da parte delle forze dell’ordine per l’invio di altra forza pubblica per permettere l’esecuzione. Sfratto rinviato quindi al 28 marzo, l’amministrazione comunale assieme ad Acer continuano cosi la guerra ai danni dei poveri delle periferie colpevoli di non rientrare nella legalità formale imposta dall’ammninistrazione. Inutile fare presente ad Acer ed ai servizi sociali che la signora ha un lavoro precario e sottopagato che non le permette di trovarsi un alloggio all’interno del mercato privato. La signora Carla è determinata a difendere la propria casa dove vive dal 2009 e dove precedentemente ha vissuto sua madre per più di ventanni. Il Partito Democratico sia con il Piano casa nazionale sia con la riforma regionale dell’Edilizia Residenzale Pubblica ha avviato un processo di smantellamento dell’istituo delle case popolari. Tramite la svendita del patrimonio pubblico, l’utilizzo del turnover e le conseguenti procedure di decadenza per chi supera la soglia di permanenza il Partito Democratico sta effettuando una guerra ai poveri senza precedenti con l’ausilio della polizia sempre pronta per eseguire gli sfratti, tutto questo ai danni delle famiglie che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Basta sfratti, basta sgomberi, la casa popolare è un diritto per tutti i lavoratori e i disoccupati.
Casa per tutti”.

Questo, invece, quanto racconta Social Log: “Una mattinata di resistenza a casa di Abdesdamad! Questa mattina come comitato inquilini con Social Log abbiamo portato la nostra solidarietà alla famiglia di Abdesdamad, riuscendo a rinviare lo sfratto fino al 6 febbraio. Abdel (licenziato dalla cooperativa dove lavorava) e i suoi familiari con due minori, però sono in attesa di entrare in casa popolare poiché è stata accettata la loro domanda e risultano in una posizione per cui entro alcuni mesi dovrebbero essere chiamati da Acer. Naturalmente in caso di sfratto ci sarebbe una perdita del punteggio che potrebbe mettere a rischio la possibilità di riuscire ad ottenere la cosa popolare. Questa è una contraddizione, e un effetto che non permetteremo. Dovrebbe invece essere prevista una sospensione della procedura di sfratto nei casi in cui è esiste la possibilità di transizione in casa popolare. Il caso di oggi dovrebbe aprire una riflessione seria nella nostra città e dovrebbe indicare la necessità di strumenti efficaci che contrastino il flagello dello sfratto. Nelle prossime settimane oltre a quello di oggi saranno altri i momenti in cui il comitato inquilini cercherà di impedire uno sfratto, questo a dimostrazione di come nonostante la città di Bologna stia vivendo profonde trasformazioni urbane le problematiche della casa resta altissima. Il fenomeno degli affitti a breve termine, la gentrificazione di alcune zone periferiche sta provocando un innalzamento del prezzo degli affitti, a cui però non corrispondono misure adeguate per contrastare questo fenomeno di speculazione, che soltanto con la lotta può essere arginato“.