Dopo un anno e mezzo chiude il cantiere, ma al posto del promesso ripristino dell’area verde nata da un’azione di guerrilla gardening c’è un triste ciottolato.
“Sulla centralina interrata non verrà fatta una colata di cemento ma verrà lasciato uno strato di terra in grado di accogliere almeno degli arbusti. A Tper spetterà la gestione futura di quel verde pubblico”, con la possibilità “di una collaborazione per la gestione dell’aiuola futura tra Tper e i ‘cittadini’ che se ne volessero prendere cura”. Così parlava a marzo 2016 l’allora assessora all’urbanistica Patrizia Gabellini, a proposito dell’area verde nata tre anni prima in porta San Donato durante un raduno nazionale di guerrilla gardening, battezzata “aiuola Donata”, sacrificata per i lavori della sottostazione elettrica dei filobus Crealis (oggi Emilio). A lanciare l’allarme, poco prima, era stata ‘associazione che la curava quotidianamente, “Terra di Nettuno”.
Ma quel che la giunta Merola 1 promise, la giunta Merola 2 non mantiene: come mostra la foto in questa pagina e le altre, scattate nel corso dell’estate, nella gallery qui sotto, non è stato deposto alcuno strato di terra e al termine dei cantieri, oggi, è visibile un mesto ciottolato. Il breve comunicato del Comune, sulla fine lavori, parla di viabilità, autobus, semafori e telecamere, sull’area verde non spende neanche una parola.
> Nella fotogallery: lo spiazzo sterrato prima che diventasse aiuola, l’aiuola, le ultime fase dei lavori da luglio a oggi
(le prime due foto sono di Terra di Nettuno, quelle successive di Zic)