Sostituiti con l’obbligo di non allontanarsi da Lecce. Era stato arrestato a giugno per il corteo di gennaio contro Casapound. Cua: “La battaglia per la liberazione completa non si ferma”. Libertà di dimora: “Crolla castello accusatorio”.
L’antifascismo non si arresta
Una buona notizia ci giunge questa mattina (ieri, ndr) da Lecce: infatti oggi (ieri, ndr) a Matteo, un compagno attivo anche nelle lotte del territorio bolognese, è stata consegnata la revoca degli arresti domiciliari a favore di un obbligo di dimora nella città pugliese. Matteo è stato incriminato per aver partecipato alla giornata di lotta a Cremona il 24 gennaio, una grande giornata di antifascismo militante che aveva l’obiettivo di chiudere la sede degli infami fascisti di Casapound, difesi da istituzioni e polizia dopo una vigliacca aggressione che aveva portato un nostro un compagno cremonese, Emilio, in fin di vita. Quello che vogliamo ribadire è che l’antifascismo non si può arrestare, l’antifascismo vive nelle lotte di ogni giorno, vive in tutti noi e in tutti i compagni in carcere o alle prese con altre forme di restrizioni.
Ovviamente la battaglia per la liberazione completa di Matteo non si ferma certo qui!
L’antifascismo non si arresta! Liberi tutti e liberi subito!
Cua
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La misura degli arresti domiciliari per Matteo, arrestato con l’accusa di “devastazione e saccheggio” per la manifestazione antifascista di Cremona, è stata sostituita con l’obbligo di dimora nel comune di Lecce e il rientro notturno dalle 21 alle 7. L’infame castello accusatorio crolla pezzo dopo pezzo, ora vogliamo la piena libertà per Matteo. Liber@ tutt@!
Libertà di dimora