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BolognaFiere, “fabbrica di precarietà”

Sgb fa il punto sulla vertenza dei cosiddetti precari storici, comunicando che l’expo rifiuta la conciliazione e che intanto l’Ispettorato del lavoro ha avviato un’indagine conoscitiva. Possibile mobilitazione durante Autopromotec.

09 Maggio 2019 - 11:20

“BolognaFiere, una fabbrica di precarietà”. Così l’Sgb, che ieri ha tenuto una conferenza stampa di sulla vertenza dei cosiddetti precari storici dell’expo. “Si tratta di lavoratrici e lavoratori che lavorano a tempo determinato da un minimo di 10 anni ad un massimo di 30 anni”, spiega il sindacato: “Sette di questi precari (circa 50 in tutto) hanno deciso nelle scorse settimane di diffidare BolognaFiere, tramite gli avvocati Francesco Moschella e Daniele Trecca, al fine della stabilizzazione del proprio rapporto di lavoro. Hanno contestato, fra le altre cose, ‘il carattere simulato dei contratti per attività stagionali’ ed il mancato rispetto della normativa europea in materia di contratti a tempo determinato. La stagionalità è evidentemente un sotterfugio attraverso il quale BolognaFiere, che svolge la propria attività nell’arco di tutto l’anno solare, cerca di bypassare il Decreto dignità che ne impone l’assunzione, così come la normativa europea che non fa distinzione fra lavori stagionali e non. Gli avvocati, presenti in conferenza stampa, hanno anche spiegato che pochissimi giorni fa BolognaFiere ha formalizzato il proprio rifiuto ad ogni tentativo conciliativo. Stesso discorso per Sgb che, coordinandosi con i legali, ha formalizzato nel mese scorso, con la dovuta riservatezza, una richiesta parallela di conciliazione (a differenza di quanto incautamente dichiarato da alcuni altri sindacalisti) a cui BolognaFiere non ha dato alcuna risposta. A fronte di tutto ciò, gli avvocati hanno annunciato che la causa verrà depositata al più presto”.

Continua Sgb: “Come è noto BolognaFiere, all’atto di ricezione della diffida, decise in maniera improvvida di interrompere la trattativa sindacale in corso dove si discuteva del piano industriale e quindi indirettamente del futuro di questi lavoratori. Decisione poi rientrata grazie anche all’intervento dei consiglieri comunali Palumbo, Piazza, Clancy e del consigliere regionale Taruffi che, su nostra richiesta, hanno interrogato gli azionisti pubblici sulla decisione presa dal direttore generale Bruzzone. Ora che la trattativa è ripresa, gli obbiettivi esplicitati da BolognaFiere sono stati ulteriormente chiariti ed attengono alla volontà di ribaltare il modello lavorativo attuale. Prevedono infatti il ricorso a 250 lavoratori a tempo determinato, che con la scusa della stagionalità rimarranno tali per sempre, coordinati da soli 40 lavoratori a tempo indeterminato mentre ora questi sono 108. La Fiera di Bologna oscilla quindi fra il ‘modello raiders’ (quello del lavoretto) e la fabbrica della precarietà stagionale. Nel frattempo su nostra sollecitazione al servizio ispettivo centrale del ministero del Lavoro a Roma, l’Ispettorato del lavoro territoriale di Bologna ha avviato una indagine conoscitiva, convocando tutti i soggetti in campo, compreso la scrivente che ritiene di avere fornito materiale e motivazioni più che utili per fare prendere una posizione chiara al ministero in merito alla stagionalità che, ripetiamo, non può essere usata come escamotage per rendere precaria la vita ai lavoratori. Come se tutto ciò non bastasse, BolognaFiere ha illegalmente depennato dalla lista di chiamata i sette lavoratori rei di volere impugnare i contratti a tempo determinato, escludendoli dalla fiera Autopromotec che sarà aperta al pubblico dal 22 al 26 maggio. Un fatto gravissimo ed illegale che è stato oggetto ieri di un altro esposto all’Itl da parte di Sgb e che se non verrà ritirato sarà oggetto anch’esso di intervento legale. Sgb ha anche annunciato la richiesta di incontro per l’assessore regionale Palma Costi e di quello comunale Davide Conte ai quali si chiede di intervenire per ripristinare la legalità e spiegare se condividono o meno il progetto della fabbrica della precarietà in cui si vuole trasformare BolgnaFiere. Infine Sgb ha anche reso noto che nel caso l’azienda si presentasse in trattativa confermando il proprio progetto, reputa necessario che venga convocata un’assemblea dei lavoratori ai quali proporre la mobilitazione durante Autopromotec”.