I NoTav liberano i caselli dell’A32, e in Valle si passa gratis. Migliaia in corteo
Oggi sabato 3 marzo la val di Susa ha dato la prima risposta al governo Monti che con una vuota e terrificante conferenza stampa ha dichiarato di voler continuare con determinazione nel progetto tav Torino Lione. Da lunedì 27 il movimento no tav ha iniziato una mobilitazione permanente in seguito alla grave tragedia che ha colpito Luca e con lui tutta la valle. Altri terreni sono stati occupati militarmente e altre truppe occupano Chiomonte. Una prova di forza chiara alla quale il movimento non si è sottratto e con intelligenza ha deciso di rispondere. Da lunedì a giovedì i no tav hanno occupato l’autostrada A32 Torino Bardonecchia che viene usata dai mezzi delle forze di polizia per raggiungere Chiomonte. Sono seguite cariche scontri e feriti. Oggi il movimento ha deciso di ritornare su questa arteria gestita dalla società Sitaf, anch’essa complice dell’affare tav Torino Lione. Un ritorno particolare, tutto no tav e opposto alle giornate passate, oggi in val di Susa si passa gratis. Visto il numeroso flusso turistico verso l’alta val di Susa il movimento ha deciso di liberare i caselli attraverso i quali viene pagato il pedaggio alla sitaf. Oggi per passare in val di Susa non si paga, paga Monti, lui in persona si è presentato ai caselli con un grande mascherone a dare il via libera alle auto. In contemporanea a questa iniziativa svoltasi presso il casello di Avigliana da Bussoleno si è mosso un corteo di migliaia di persone verso lo svincolo autostradale di Chianocco della medesima arteria autostradale presso il quale si era svolti i gravi fatti di mercoledì 29. Qui da due giorni gli svincoli erano ostruiti dai famosi new jersey, barriere di cemento che impedivano l’accesso alle auto. Anche qui il corteo ha liberato il transito alle auto. Tutti in coro ancora “OGGI PAGA MONTI !”. Un corteo senza paura che è tornato sui luoghi in cui il movimento aveva subito le dure cariche di mercoledì notte che ribadisce come i tempi, i modi e i luoghi della protesta in val di Susa non li detta il governo ma i valsusini. Tutti soddisfatti dell’ottima giornata, tutti pronti a tornare domani, domenica 4 marzo in val Clarea.