L’azienda ha deciso di evitare contestazioni disciplinari per la clamorosa protesta dello scorzo marzo. Se la cosa si dovesse ripetere, però, “non tollereremo ulteriormente iniziative non assunte nel pieno rispetto della legalità”.
Nessuna sanzione per i 516 autisti di Tper protagonisti dello “sciopero selvaggio” che, lo scorso marzo, paralizzò Bologna. L’azienda lo ha messo nero su bianco in una comunicazione inviata a sindacati, Prefettura, Questura e dipendenti: “Valutata la particolare situazione (ripresa delle trattative, criticita’ di alcune situazioni dei servizi) e volendo, come precisato nel verbale del 18 marzo, adoperarsi secondo un criterio di massima sensibilita’, non verra’ avviata la procedura di contestazione disciplinare” nei confronti dei lavoratori.
Allo stesso tempo, però, Tper lancia un chiaro avvertimento ai propri dipendenti. “Se i fatti avvenuti ed analizzati approfonditamente, nel rispetto delle leggi e degli accordi in vigore, si dovessero ripetere, saranno considerati gravi inadempienze agli obblighi del singolo lavoratore con ogni relativa conseguenza disciplinare, non potendo l’azienda tollerare ulteriormente qualsivoglia iniziativa che non sia assunta ad attuata nel pieno rispetto della legalita’, sia normativa che contrattuale”.