Partito da Firenze, è caduto durante l’assedio all’ultimo villaggio controllato dai jihadisti. L’ultima corrispondenza radiofonica, la lettera-testamento: “Solo così si cambia il mondo”.
(da Radio Onda d’Urto)
Un compagno fiorentino, Lorenzo Orsetti, detto Orso e nome di battaglia Tekoser, 32 anni, arruolato nelle file dello YPG in Siria del nord, è stato ucciso nei combattimenti in corso a Baghuz.
Abbiamo parlato di Lorenzo e della sua scelta di partecipare alla rivoluzione confederale con Claudio Locatelli, un compagno italiano originario della bargamasca, combattente delle YPG che ha conosciuto “Orso” mentre entrava nelle fila rivoluzionarie, come ci racconta nell’intervista.
La notizia della morte è stata confermata da fonti di sicurezza italiane che parlano della sua uccisione in una “imboscata”. Prima di loro a dare notizia lo stesso Isis. Si trovava da un anno e mezzo a combattere con le Unità di protezione del popolo, e spesso offriva report sulla Liberazione in corso di questi territori a media di movimento. Ultima in ordine di tempo una intervista dello scorso 11 marzo a Radio Onda Rossa.
A caldo un commento dal padre di Lorenzo, Alessandro: “Siamo orgogliosi di lui, della scelta che ha fatto, ma ora siamo distrutti dal dolore” ha detto, che poi ha fornito particolari della sua uccisione. “Mi ha telefonato il suo comandante curdo e mi ha detto che Lorenzo è morto insieme a tutti quelli del suo gruppo in un contrattacco dell’Isis stamani” aggiungendo “Sembra che il suo gruppo sia stato accerchiato, era con una unità araba, ma non so cosa significhi esattamente da un punto di vista militare – ha aggiunto – Li hanno uccisi tutti”. Rispetto alla scelta del figlio ha aggiunto “in fondo ha fatto una scelta importante. Certamente eravamo contrari, non gli si poteva dire ‘vai, è bello’, però abbiamo capito che per lui era una scelta per dei valori in cui credeva. E il popolo curdo merita che si faccia qualcosa nella sua lotta contro l’Isis e il fascismo”.
Nel pomeriggio ha fatto il giro dei social e del web una lettera testamento scritta dallo stesso Lorenzo prima di arruolarsi nelle file dello YPG e diffusa dalle forze curdosiriane.
> Il testo della lettera di Lorenzo:
Ciao, se state leggendo questo messaggio è segno che non sono più a questo mondo. Beh, non rattristatevi più di tanto, mi sta bene così; non ho rimpianti, sono morto facendo quello che ritenevo più giusto, difendendo i più deboli, e rimanendo fedele ai miei ideali di giustizia, eguaglianza e libertà.
Quindi, nonostante questa prematura dipartita, la mia vita resta comunque un successo, e sono quasi certo che me ne sono andato con il sorriso sulle labbra. Non avrei potuto chiedere di meglio.
Vi auguro tutto il bene possibile, e spero che anche voi un giorno (se non l’avete già fatto) decidiate di dare la vita per il prossimo, perché solo così si cambia il mondo.
Solo sconfiggendo l’individualismo e l’egoismo in ciascuno di noi si può fare la differenza.
Sono tempi difficili, lo so, ma non cedete alla rassegnazione, non abbandonate la speranza; mai!
Neppure per un attimo.
Anche quando tutto sembra perduto, e i mali che affliggono l’uomo e la terra sembrano insormontabili, cercate di trovare la forza, e di infonderla nei vostri compagni.
E’ proprio nei momenti più bui che la vostra luce serve.
E ricordate sempre che “ogni tempesta comincia con una singola goccia”. Cercate di essere voi
quella goccia.
Vi amo tutti, spero farete tesoro di queste parole.
Serkeftin!