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Se il Crealis minaccia l’isola verde di porta San Donato

I lavori per il nuovo filubus incombono sulla piccola foresta urbana nata due anni fa da un’azione di guerrilla gardening. Terra di Nettuno lancia un sos e chiede di rivedere il progetto.

16 Marzo 2016 - 12:26

Siamo un collettivo di guerrilla gardening attivo sul territorio di Bologna da circa 5 anni. Una delle nostre azioni è stata la riappropriazione e riqualificazione di un fazzoletto di terra vicino a Porta San Donato, di fronte al dipartimento di Mineralogia. Abbiamo chiamato l’aiuola “Donata”. Si chiama così perché la piccola foresta urbana che ora vi trova dimora è un regalo fatto alla città dagli attivisti del gruppo di guerrilla gardening Terra di Nettuno e da tutti coloro che in questi anni li hanno aiutati a vangare, concimare, piantare, rendendo quello che prima era un ritaglio di terra sterile, ingombra di macerie, un giardino comunitario, un’isola verde residuale in mezzo al traffico.

Ora, dopo il disastroso naufragio del Civis, la città si prepara a veder circolare sulle sue strade il nuovo filobus, il Crealis, che transiterà anche per via Irnerio. Siamo venuti a conoscenza che il progetto approvato dall’amministrazione comunale e da Tper prevede la realizzazione di una centralina elettrica, e che hanno intenzione di allocarla sotto Donata. Ciò significa che sradicheranno il melograno, la buddleja, la rosa, i ligustri, il nespolo, gli oleandri, la siepe di photinia e viburno, le aromatiche e i fiori.

Prima di diventare Donata, quella terra era così:

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Questa è invece una foto della primavera scorsa, con Donata in piena fioritura:

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Ci chiediamo come sia possibile che non si riesca a trovare un altro posto per interrare l’impianto, ad esempio sotto la strada. Possibile che a fare le spese dei lavori urbani debba essere sempre necessariamente il verde pubblico? Possibile che ancora non si valuti come un diritto dei cittadini quello di vivere in una città che non sia fatta solo di asfalto e cemento? In questi anni Donata è stata luogo di incontro, di scambio e di semplice pura bellezza per chi ci è passato a fianco e chi vi ha sostato, uno spiraglio di tranquillità e incanto.

Terra di Nettuno