“Più di 2.000 persone” hanno manifestato con Fridays for Future, da piazza XX Settembre a piazza Maggiore, con un sistema di amplificazione alimentato da pannelli solari: “No al Passante e all’apertura di ulteriori supermercati, sì al bosco urbano nei Prati caprara e al trasporto pubblico gratuito”.
“Dopo esserci riuniti ogni venerdì nelle piazze di questa città, come Fridays for Future Bologna, oggi siamo in corteo con studenti medi, universitari e lavoratori. Chiediamo un cambiamento del sistema a livello globale e locale: vogliamo che il Passante di mezzo non venga realizzato, in qualsiasi forma, che i Prati di Caprara rimangano un bosco urbano e non devono essere aperti ulteriori supermercati nella nostra città”. Così il nodo bolognese di Fridays for Future presenta la giornata di oggi, che “dopo il successo del 15 marzo” ha visto andare in scena il secondo Global Climate Strike. “Studenti, studentesse, lavoratori, lavoratrici e la cittadinanza tutta scendono di nuovo in piazza per lo sciopero del clima”, continuano gli attivisti sottolineando che “sono sempre più numerosi i cittadini che aderiscono al percorso di Fridays for Future per chiedere di cambiare il sistema e non il clima, per avere aria più pulita, meno plastica nei nostri oceani, una totale riconversione energetica in senso rinnovabile, ma pagata dai pochi che hanno tratto profitto dalla devastazione dei nostri territori!”.
A Bologna, la manifestazione di oggi è partita da piazza XX Settembre per dirigersi verso piazza Maggiore, all’insegna del coro “Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città”. E’ quello che è successo sui viali di circonvallazione: “Sono la zona più inquinata della città e per questo fermiamo il traffico”. In testa al corteo i manifestanti hanno utilizzato microfono e amplificatori alimentati da una bicicletta con pannelli solari e anche i tamburi, “in solidarietà a quel quartiere di Taranto che ogni giorno viene devastato da quel mostro dell’Ilva”. I manifestantu hanno attraversato la zona universitaria, per chiedere anche all’Alma Mater “un netto cambiamento del sistema. Chiediamo un cambio di rotta sulla nostra didattica e sul sapere: vogliamo un’università ecosostenibile!”. Il corteo è poi arrivato davanti al Comune, ” per rivendicare un trasporto gratuito e di qualità, che i Prati di Caprara non siano cementificati e che il Passante di mezzo non sia realizzato!”. A fine manifestazione, Fridays for Future rivendica la riuscita di “un corteo di più di 2.000 persone che ha bloccato i viali di Bologna per ore”. Oggi “abbiamo invaso il centro della nostra città all’urlo di ‘Ambientalismo è anticapitalismo’, lanciando un messaggio chiaro: sappiamo chi sono i responsabili del cambiamento climatico, della desertificazione, della deforestazione, dell’innalzamento delle mare, politici e industriali, che da sempre vanno a braccetto!”.