In mattinata gli attivisti alla filiale di via Rizzoli con volantini e megafono: “Dobbiamo riprendere in mano le nostre vite e cominciare a dire di no: al salvabanche, al furto delle nostre vite al governo Renzi”.
Questa mattina il collettivo No Salvabanche ha messo in scena un’azione comunicativa davanti alla sede della banca Monte dei Paschi di Siena situata in via Rizzoli. Dopo aver apposto accanto all’ingresso della filiale uno striscione che recitava “Non alziamo le mani, questa è una rapina! No Renzi & No Salvabanche”, gli attivisti hanno distribuito volantini ai passanti e spiegato al megafono le ragioni della protesta contro il provvedimento e per dire No al governo Renzi. Questo il testo del volantino: “22-23 novembre 2015: nella notte il governo Renzi si è furtivamente intrufolato nelle case di 130.000 famiglie, rubando i risparmi accumulati in una vita di lavoro e sacrifici. I soldi rapinati sono serviti per salvare i banchieri amici e padroni del governo, a partire dalla famiglia Boschi. Hanno chiamato il decreto Salvabanche, potevano chiamarlo Ammazzarisparmiatori. Di vittime purtroppo ce ne sono state: alcuni purtroppo si sono suicidati, drammatica ed estrema forma di protesta contro l’insostenibilità dell’esistenza a cui vogliono ridurci. I responsabili di queste morti hanno dei nomi e dei cognomi, quelli dei dirigenti di banca che hanno truffato decine di migliaia di obbligazionisti, quelli dei ministri e dei servi del governo Renzi e del PD. Ora, dopo l’azzeramento dei risparmiatori di Banca Etruria, Cassa di Risparmio di Ferrara, CariChieti e Banca Marche, ecco che il tiro si alza: è da mesi ormai chiaro che la prossima sarà Monte dei Paschi di Siena. Non si tratta più di voci, ma di una realtà concreta: gli obbligazionisti o accetteranno un bail-in di fatto, oppure sarà loro imposto un bail-in formale. In entrambi i casi il risultato non cambia: i loro risparmi verranno rubati per salvare la banca di famiglia del PD. Non solo, questo governo di ladri ha preparato un ulteriore infame ricatto in vista del referendum: o vince il Sì, o addio risparmi. O la borsa o la vita! E più si avvicina il 4 dicembre, più il governo e i poteri finanziari internazionali che lo sostengono aumentano la pressione del ricatto: adesso si parla di otto banche in procinto di fallire. Noi invece sappiamo che l’unico modo per riprenderci la nostra vita è difendere la nostra borsa. L’unico modo per farla finita con questa rapina è dire di no e mandarli a casa.”
Il collettivo rivendica inoltre i risultati ottenuti fin qui in un anno di lotta, e mette a fuoco anche la situazione degli stessi lavoratori della banca assediata in mattinata: “In un anno di mobilitazione contro il salvabanche sono stati raggiunti dei primi risultati concreti, certo ancora insufficienti, ma soprattutto un risultato sociale: oggi nessuno può più avere fiducia nelle banche e nei politici che ne sono al servizio. Questo vale anche per i lavoratori della banca, che dopo essere stati coinvolti nelle vergognose operazioni di truffa, ora vengono scaricati. Si parla di un dimezzamento del personale, a Monte dei Paschi così come in tutto il settore bancario. L’unica strada che hanno è unirsi alle lotte dei risparmiatori contro chi ci riduce alla fame. Se non vogliamo continuare a farci rapinare, se non vogliamo essere costretti all’alternativa tra subire o suicidarci, dobbiamo riprendere il mano le nostre vite e cominciare a dire di no. No al salvabanche (quello che c’è già stato, gli altri che stanno preparando), no al furto delle nostre vite, no al governo Renzi.”