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Maxi-poster vicino ai cantieri: “People mover? 130 milioni nel rusco”

Lo ha affisso il Comitato che si batte contro la monorotaia tra aeroporto e stazione: “Progetto inutile e si saprà solo a fine lavori se l’opera potrà essere omologata, i cittadini devono sapere”.

13 Giugno 2016 - 11:16

pmNella giornata di ieri (nei giorni scorsi, ndr) abbiamo affisso un manifesto collocato in via Terracini, a 500 metri dai cantieri del People Mover, al fine di informare i cittadini di cosa si tratta. Mentre è in corso il processo per abuso d’ufficio e turbativa d’asta in relazione al bando People Mover, che vede imputati gli ex presidenti di Atc e Ccc Sutti e Collina, l’ex sindaco Del Bono e quattro dirigenti del comune di Bologna, restano aperti e in attività i cantieri del People Mover, un’opera dannosa e inutile: 130 milioni di euro che finiranno per gravare sulla collettività per intero. Durante l’ultima udienza del processo penale, lo scorso 20 maggio, è emerso dalle audizioni di alcuni esperti che non essendo mai stato costruito un People Mover come questo, si saprà solo ad opera terminata se potrà essere omologato. Un nuovo scandalo dopo il Civis: soldi pubblici e anni sprecati e una città stravolta da opere accessorie (in questo caso People Mover) completamente inutili. Dalle testimonianze dei testi in aula davanti al Tribunale Penale di Bologna è apparso chiaro che il People mover che verrà costruito è tecnologicamente poco avanzato e poco capiente. Uno dei testimoni, un ingegnere, consulente della Procura, chiamato a valutare la sicurezza dell’opera, ha detto chiaramente che il People mover che verrà costruito da Ccc ha le uscite di sicurezza che confondono i passeggeri e nessun tipo possibile di espansione.

Il People mover, non sarà mai in grado di trasportare 50 persone più le valigie. Il Piano economico finanziario si basa quindi su dati e numeri errati. Durante l’udienza è anche emerso che uno dei consulenti pagati dal Comune di Bologna per curare il bando di gara per il People Mover, nello stesso periodo aveva ricevuto incarico remunerato da Ccc che poi è risultata vincitrice.

Si delineano profili di opacità che disegnano un sistema di connivenze che contribuisce al degrado della città e della politica sempre più al servizio di interessi privati.

A fronte di evidenti responsabilità il sindaco Merola ha preferito sottoscrivere il contratto che ha consentito l’apertura dei cantieri. Questo è senso della legalità del sindaco uscente che preferisce piegarsi ad interessi privati invece di difendere quelli pubblici. Con un processo penale in corso davanti al Tribunale Penale di Bologna, con altro processo davanti alla Corte dei Conti per danno erariale contro Del Bono e la sua giunta, a fronte dell’intervento dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici che ha censurato il bando di gara il Merola decide di aprire i cantieri, con la speranza che intervenga la prescrizione per salvare gli imputati.

Comitato No People Mover