Acabnews Bologna

“Lavorare per l’Ateneo e vivere sotto la soglia di povertà”

La Cub sul cambio di appalto per la gestione dei servizi al 25 di v.Zamboni, che per gli operatori ha prodotto perdite mensili lorde tra i 256 ed i 450 euro: “La schiavitù è già realtà”.

21 Novembre 2013 - 14:38

745 euro per 40 ore di lavoro a settimana:
sotto la soglia di povertà anche chi lavora!

Dal 1 Novembre 2013 i lavoratori della multisala Palazzo Paleotti, la biblioteca multimediale dell’Ateneo di Bologna data in appalto a Coopservice, sono inquadrati nel livello D del contratto Servizi Fiduciari e verranno pagati secondo la tabella che segue.

“La soglia di povertà assoluta rappresenta il valore monetario, a prezzi correnti, del paniere di beni e servizi considerati essenziali per ciascuna famiglia, definita in base all’età dei componenti, alla ripartizione geografica e alla tipologia del comune di residenza”.
Fonte dati e definizione: qui

La perdita mensile lorda per i lavoratori va da 256 euro circa a 450 senza cambiare sede di lavoro e senza cambiare lavoro!

Coopservice, associata alla Lega delle Cooperative, sottoscrittice per parte datoriale del contratto di lavoro Vigilanza e Servizi Fiduciari, dopo che CUB ha lamentato il trattamento da fame di questi lavoratori, ieri ha risposto che il suo operato è lecito perchè la stessa applica un contratto di lavoro nazionale legittimo perchè sottoscritto dai sindacati rappresentantivi!

E’ VERO! Ha ragione Coopservice perchè se questo contratto non fosse stato sottoscritto dai sindacati CGIL e CISL Coopservice non potrebbe pagare così poco i lavoratori. Il contratto nazionale di lavoro del settore vigilanza (che forzosamente viene applicato anche ad altri settori), infatti, dall’Aprile 2013, è stato integrato con una parte che norma i servizi fiduciari quali il portierato e altri servizi e le tabelle retributive sono quelle sopra esposte. Come è possibile che sindacati che difendono i lavoratori scioperino contro le manovre del governo dopo aver sottocritto un CCNL di lavoro che riduce gli stipendi dei lavoratori fino a portarli sotto la soglia di povertà?

E’ possibile che i lavoratori fossero stati informati e abbiano dato il loro assenso? Noi crediamo di no!

Non è finita qui!

Coopservice ieri ci ha informato che intende procede all’armonizzazione, cioè modificare le condizioni contrattuali di tutti i lavoratori degli appalti di servizi che oggi godono di un trattamento ecnomico da fame, ma migliore che è il CCNL Multiservizi.

Tutte i lavoratori delle portinerie in appalto dell’ateneo di Bologna – e sono tante – e anche tutte quelle delle sedi decentrate di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini, compresi tutti i lavoratori che svolgono mansioni di assistenza tecnica alle aule e permettono lo svolgersi degli esami e di tanta altra attività didattica. Nel tempo rischieranno i lavoratori attualmente impiegati in tanti altri come come quelli dei musei del Comune e tanti altri.

Il contratto servizi fiduciari verrà applicato a tutti i lavoratori che svolgono mansioni di: portierato, attività di assistenza, di controllo e safety all’organizzazione di eventi, attività di prevenzione e di primo intervento e antincendio; attività di segreteria e di reception, attività di gestione centralini telefonici, attività di front desk; attività di bigliettazione; attività ausiliarie alla viabilità e fruizione parcheggi; attività di smistamento corrispondenza e gestione archivio.

Se Coopservice vince gli appalti perchè riesce a spuntare prezzi bassi pagando poco i lavoratori, tutte le imprese che partecipano agli appalti sono costrette, per soppravvire ad applicare lo stesso contratto pena la fuoriuscita dal mercato!

Ecco che CGIL, CISL, LEGACOOP, FEDERLAVORO, AGCI, CONFINDUSTRIA hanno dato il via ad un meccanismo che impoverirà ulteriormente i lavoratori!

Ecco che chi è disoccupato ha un grosso problema di sussistenza,

ma chi lavora non sta molto meglio!

Il sistema degli appalti di per sé già non tutela i lavoratori! Se questi sindacati firmano contratti di questo tipo la schiavitù è già realtà!

CUB non può accettare tale abuso! Chi firma questi contratti non rappresenta i lavoratori!

Anche le amministrazioni che comprano a prezzi bassi sono consapevoli delle condizioni di lavoro a cui sono obbligati i dipendenti e quindi sono direttamente responsabili dell’impoverimento e della schiavizzazione in atto. L’università di Bologna in primis!

CUB chiede a CGIL, CISL, LEGACOOP, FEDERLAVORO AGCI di disapplicare immediatamente tale contratto e avvierà presto altre inizitive; in Italia la normativa non prevede nessuna possibilità di impugnazione di un contratto di lavoro sottoscritto dai sindacati rappresentativi in quanto nessuno ha mai previsto che gli stessi rappresentanti dei lavoratori potessero arrivare ad acettare la schiavitù per i loro rappresentati!

CUB inoltre sta difendendo i lavoratori di Palazzo Paleotti cercando di convincere l’Università a desistere dal farsi parte di tale sfruttamento. CUB ha chiesto un incontro con l’Università di Bologna che si terrà Venerdì 22 Novembre. A breve anche Coopservice dovrebbe dare riscontro

positivo alla nostra richiesta di incontro. Con l’Università CUB sosterrà i lavoratori chiedendo che venga ribandito l’appalto con tariffe che rispettino il costo del lavoro definito dalle tabelle ministeriali di settore e il riconoscimento delle professionalità che con il contratto vigilanza non vengono riconosciute.

Ai lavoratori tutti chiediamo di contattarci alla mail schiavinograzie@cubbologna.org per far massa critica e organizzare altre iniaitive contro la schiavitù diventata realtà. Chiediamo inoltre di diffondere queste informazioni il più possibile. Dobbiamo contrastare tale soprusi con tutte le nostre forze!

Oggi tocca agli appalti di servizi, se non li fermiamo, domani toccherà a tutti!

Anche i dipendenti pubblici, con questo andamento degli stipendi privati, saranno sicuramente troppo, troppo garantiti dai contratti attuali!

A qualcuno potrà venir in mente di tagliare!

Cub Bologna