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“In azione contro la recinzione”, protesta al liceo Arcangeli

“Ritrovarci privati di nostri spazi fondamentali per la socialità è umiliante e nocivo allo sviluppo di una comunità studentesca e un ambiente psicologicamente confortevole”, spiega il Kollettivo Isart: ieri mattina per questo “eravamo numerosi e siamo riusciti a farci sentire. Inoltre abbiamo ritrovato una coesione studentesca che non si sentiva da molto”.

14 Gennaio 2023 - 12:38

“In azione contro la recinzione, riprendiamoci i nostri spazi”. Protesta, ieri mattina, delle/gli studentesse/i del liceo artistico Arcangeli. “Dopo diverse assemblee e confronti tra studenti abbiamo deciso di riunirci in questa protesta per comunicare i seguenti punti e riprenderci i nostri spazi. Spazi non solo intesi come luoghi fisici ma anche mentali, dove chi li vive può esprimersi liberamente”, spiega il Kollettivo Isart. Al centro della mobilitazione una nuova recinzione installata nell’area della scuola. “Negli ultimi cinque anni siamo stati privati della nostra adolescenza, a causa dell’emergenza sanitaria, e ritrovarci privati di nostri spazi fondamentali per la socialità è umiliante e nocivo allo sviluppo di una comunità studentesca e un ambiente psicologicamente confortevole, inoltre amplifica l’idea della scuola che la società ci impone, quella di ambiente prettamente finalizzato all’istruzione attraverso nozioni invece che alla crescita personale e allo sviluppo di un pensiero critico”, scrive il collettivo, aggiungendo che “da parte della dirigenza non c’è stata comunicazione agli studenti, a cominciare dai rappresentanti di istituto, mentre la comunicazione dovrebbe essere la base di un sistema scolastico funzionante. Inoltre è molto sentita da noi studenti la mancata organizzazione degli organi istituzionali”.

La recinzione, secondo il Kollettivo Isart, “mette a rischio la sicurezza all’interno della scuola perchè chiude il più importante punto di raccolta in caso di evacuazione senza che ci venga data un’alternativa in caso di emergenza. Inoltre causa problemi durante l’uscita da scuola: gli studenti sono obbligati a convergere verso una sola uscita, creando più confusione di quella che già si verificava in quella circostanza, dato l’altissimo numero di iscritte e iscritt a questo liceo”. In più, “nei giorni scorsi è apparso un cartello che limita ulteriormente i nostri spostamenti, vietando di andare nello spazio dove stiamo di solito a ricreazione. La motivazione è quella della presenza di materiale edile. Ma quando si sono eseguiti i lavori di smerigliatura e di montaggio degli infissi al primo piano, gli studenti attraversavano quegli spazi normalmente”, continua il collettivo scolastico. Infine, “questi spazi non sono solo fisici ma anche culturali, come le ore di educazione civica, che avrebbero molto potenziale se le si usasse meno per lezioni frontali e si desse più spazio al pensiero degli studenti”.

Su queste basi, ieri mattina “eravamo numerosi e siamo riusciti a farci sentire. Inoltre abbiamo ritrovato una coesione studentesca che non si sentiva da molto. Questi- per il collettivo- sono già traguardi grandissimi per noi. Tuttavia, non dobbiamo fermarci qua ma continuare a farci ascoltare battendoci per i nostri diritti. Grazie mille ai collettivi del Fermi, del Cope e a Scuola in lotta, presenti alla manifestazione, che ci hanno supportato e aiutato per arrivare a tutto questo, prova della lotta comune studentesca, non a livello delle singole scuole, bensì a livello collettivo come grande comunità unita per uno scopo comune”.