Durante i mesi di attesa del rilascio dei permessi di soggiorno è impossibile per i migranti lavorare o viaggiare. Si parlerà anche di questo all’assemblea pubblica di sabato mattina alle 10, al Lokomotiv di via Serlio.
Il comitato “Primo marzo” di Bologna, nato per organizzare lo sciopero degli stranieri di tre mesi fa, e di cui fanno anche parte il Coordinamento Migranti di Bologna e Provincia e l’Associazione Ya Basta!, ha accusato stamattina in una conferenza stampa la Questura, definendola “responsabile della clandestinità”, per i tempi lunghi necessari al rilascio del permesso di soggiorno. “Bologna era una delle città pronte a ospitare noi migranti – dicono – Adesso ci vogliono mesi e mesi per il rinnovo del permesso, senza il quale è impossibile essere assunti o viaggiare”.
Questo problema , così come i restringimenti alla libertà e ai diritti die migranti causati dalla Bossi-Fini e dei pacchetti sicurezza e la necessità della chiusura dei Cie, saranno al centro dell’assemblea pubblica di sabato mattina al Lokomotiv di Via Serlio, a cui sono satti invitati anche i comitati primo marzo attivi nelle altre città della regione. “Il primo marzo non dov’essere una ricorrenza, è un movimento”.