Attualità

Firenze / Un anno fa la strage razzista

Per mano di un fascista morivano tre persone. A un anno di distanza Casapound è sempre la stessa.

13 Dicembre 2012 - 17:24

Oggi è il primo anniversario della strage razzista di Firenze. Il 13 dicembre dell’anno scorso Gianluca Casseri, militante di Casapound, uccise a colpi di pistola Samb Modou e Diop Mor, ferendo gravemente Sougou Mor, Cheik Mbenghe e Mustapha Dieng, tutti ambulanti senegalesi. A freddo. Senza nessun pretesto se non l’odio razzista, perché quel giorno Casseri avrebbe potuto uccidere chiunque gli si parasse davanti, bastava non fosse bianco. Parte dei media parlò di “follia omicida”, “raptus”, “killer isolato”. Casapound si affrettò a cancellare dai propri siti le tracce del passaggio dell’assassino: gli scritti teorici che vi aveva pubblicato, le foto in cui compariva. Sul momento questa operazione di maquillage fu un mezzo fiasco, la notizia che Casseri fosse a tutti gli effetti un membro attivo non riuscirono ad arginarla.

E’ passato un anno, Casapound è ancora lì. Cerca ancora di aprirsi degli spazi, attirare l’attenzione, sempre sforzandosi di mostrare una faccia pulita e accettabile, e cercando di rimpallare nel campo dell’antifascismo l’etichetta di “violenti”. Forte dei suoi fiancheggiatori riesce ancora a conquistarsi i suoi spazi di parola, a ricevere attestati di solidarietà in nome di un indistinto e vuoto principio di democrazia. Nonostante Firenze verrebbe da dire, e nonostante tutte le aggressioni fasciste che sono ancora all’ordine del giorno, come a Milano dieci giorni fa nella metro, a Trento in università, a Roma nei licei. Ora come allora, l’antifascismo è di stretta attualità.