L’azienda, inoltre, frena sulla riapertura del circolo. Continua la protesta in via Gandusio, Pugno chiuso: “Ci muoveremo verso la città”. Social Log: rinviato un altro sfratto.
Dopo che il blitz all’interno del circolo Guernelli durante lo sgombero di via Gandusio è stato motivato con la puzza di gas che sarebbe stata sentita a causa di alcune bombole presenti nei locali, ora l’Acer accusa gli abitanti del palazzo per il furto dell’incasso denunciato dallo stesso Guernelli. “Non sappiamo da chi sia stato fatto, quel giorno qua c’era un sacco di gente”, ha dichiarato il presidente di Acer, Alessandro Alberani: il circolo “ha una via d’accesso anche sul palazzo, c’è un passaggio interno” che dà sulle scale e dunque “potevano potenzialmente entrare anche degli occupanti. Anche perchè supponiamo che non siano stati i poliziotti a bere le bibite e non credo siano stati i poliziotti o i nostri dipendenti Acer a prendere 400 euro. Si suppone che bibite e furto sia stato fatto da mezzi delinquenti comuni”. La stessa Acer, però, ha affermato che ad aprire materialmentele porte sono stati i vigili del fuoco e che poi dentro al Guernelli sono entrati agenti della Polizia, vigili urbani e pompieri. E gli “occupanti” di cui parla Alberani quando avrebbero potuto agire?
Intanto, l’Acer frena sensibilmente rispetto alla data di riapertura del circolo, dopo che il Comune ha parlato di inizio 2018. Non solo perchè l’azienda non fornisce scadenze così precise, ma anche e soprattutto perchè Alberani afferma che la riapertura del Guernelli “è subordinata” ad un accordo da siglare sul pagamento dei debiti che il circolo ha con Acer per le utenze. Per quanto riguarda la palestra, Comune e Guernelli hanno parlato di riapertura dalla terza settimana di settembre, ma Alberani si limita ad evocare “tempi un po’ più rapidi” rispetto al circolo.
Per quanto riguarda lo sgombero delle abitazioni, intanto, Pugno chiuso contesta i numeri forniti dall’amministrazione: il Comune “ha giocato con la vita di quasi 20 nuclei familiari con un regolare contratto a termine, sette con contratto definitivo e una circa 60 occupazioni abitative: in tutto, più di 300 persone”. E per quanto riguarda le occupazioni: “A dimostrazione del fatto che Acer non assegna appartamenti in Gandusio almeno da un anno, neanche a termine, molti erano liberi, murati e spaccati da anni, non assegnabili, quindi legittimamente occupabili da bisognosi. Anche gli occupanti dunque, per noi non sono altro che auto-assegnatari. Hanno fatto quello che Acer non fa, hanno rimesso a posto appartamenti sfitti, rendendoli agibili e abitabili. Donne, uomini e bambini che semplicemente, non si erano accontentate dei portici ma avevano preferito optare per degli stabili sfitti, distrutti, murati o blindati, non assegnati da Acer, ma comunque popolari”.
Nel frattempo, la protesta sotto i palazzi continua. Scrive Pugno chiuso: “Martedì 1 agosto alle 18,30 chiamiamo un’assemblea in via Gandusio per denunciare l’accaduto e cominciare a muoverci verso la città che ci ignora, il 2 agosto parteciperemo al corteo in memoria della strage di Stato dell’80 alla stazione di Bologna. Nel frattempo chiediamo a chiunque ne abbia la possibilità di portarci beni di prima necessità, scatolame, acqua, assorbenti, disinfettanti, cibi a lunga conservazione, zampironi, gazebo e qualsiasi cosa possa aiutare a resistere sotto l’impietoso sole delle estati bolognesi”.
Sempre in merito a via Gandusio, oggi sulla stampa mainstream l’assessore alla Casa, Virginia Gieri, nega che la barriera eretta attorno ai palazzi sarà mantenuta anche dopo i lavori, come annunciato ieri da Alberani.
Infine, Social log segnala un altro sfratto rinviato: “Dopo la vittoria conseguita ieri con la difesa di Tariq dallo sfratto anche oggi in tanti e tante ci siamo ritrovate in Corticella da Mimmo e Vita per resistere al provvedimento e permettere loro di passare l’estate in sicurezza: obiettivo raggiunto! Lo sportello sociale del martedi pomeriggio resterà chiuso per il mese di agosto e riaprirà i battenti il 5 settembre; purtroppo gli sfratti non si fermano, e resteremo comunque contattabili su Facebook e ricettivi a segnalazioni e proposte”.