Scatta la detenzione cautelare per Loris, rientrato in città venerdì nonostante il provvedimento inflittogli per la resistenza a uno sgombero di ottobre 2014. Libertà di dimora: “Segnale politico forte contro la misura del confino”.
Rompere il confino è possibile e necessario: Loris libero!
Oggi la Digos ha prelevato Loris dalla zona universitaria per portarlo in Questura e comminargli gli arresti domiciliari. Il motivo è la rottura dei divieti di dimora a cui era sottoposto dalla fine di aprile.
Due giorni fa, tornando a Bologna a viso aperto e con la tranquillità di chi sa di essere dalla parte giusta, Loris ha dato un segnale politico forte contro la misura del confino, retaggio fascista presente ancora oggi nel nostro codice penale. La rottura ha rappresentato infatti un’indicazione politica ben precisa: dopo anni di accettazione di simili misure, la Bologna della libertà non è più disposta a vedere allontanati coloro che quotidianamente si battono per costruire spazi di agibilità politica.
Il sistema di potere bolognese, fondato sull’asse PD-Procura, dimostra una volta di più di avere paura delle voci e dei corpi liberi, di chi decide di non sottostare alla misura del divieto di dimora, che, da quando nacque la campagna, individuammo come misura paradigmatica da combattere.
Da oggi Loris, sebbene costretto a non poter uscire, è di nuovo nella sua casa e potrà continuare a studiare, discutere e vivere con i suoi affetti, amici e compagni.
Il prossimo passo sarà battersi per la sua completa liberazione!
Loris libero, liber@ tutt@!
Libertà di dimora