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Contestata l’inaugurazione dell’anno accademico

Gli studenti del Cua ottengono di entrare nell’aula magna di S.Lucia e parlare: “Siamo intervenuti per ribadire ancora una volta il nostro dissenso contro quelle politiche di tagli ed aziendalizzazione che da anni colpiscono l’università”.

20 Dicembre 2012 - 18:45

Si è svolta nell’aula magna di Santa Lucia l’inaugurazione dell’anno accademico. Ennesima cerimonia semi-chiusa (la partecipazione era su invito) di auto-celebrazione delle istituzioni universitarie. Ma anche questa volta, così come successo per il Consiglio di Amministrazione di Novembre, non poteva mancare la presenza di chi quotidianamente attraversa l’Università e vive sulla propria pelle l’intensificarsi delle condizioni di precarietà.

Mentre provavamo ad entrare, studenti e studentesse, all’interno dell’aula magna, siamo stati bloccati da un cordone di polizia che senza far mancare provocazioni ha sbarrato la strada. Insomma, il dialogo tanto sbadierato dal Rettore si materializza ancora una volta nella militarizzazione degli spazi universitari.

Soltanto dopo diversi minuti, con il traffico di via Castiglione completamente paralizzato, siamo riusciti ad entrare all’interno dell’aula in cui si teneva la cerimonia. Con cartelli appesi al collo a rappresentare la vera gogna, cioè quella della precarietà e della meritocrazia, siamo intervenuti per ribadire ancora una volta in maniera forte il nostro dissenso contro quelle politiche di tagli ed aziendalizzazione che da anni colpiscono l’università e che l’Ateneo di Bologna ha abbracciato ed attuato senza troppi problemi.

Mentre continuano i tagli al mondo della formazione, mentre si finanziano opere inutili come la Tav a fronte di metà degli atenei italiani che rischiano il default, l’università di Bologna non fa altro che sventolare la bandiera della meritocrazia. Meritocrazia venduta come soluzione di tutti i problemi ma che in realtà nell’università azienda, dove gli studenti vengono visti come clienti, dove si fanno sempre più forti le disuguaglianze di reddito, non è altro che l’ennesimo cappio.

Abbiamo infine lasciato la sala ribadendo l’impossibilità di un dialogo con quelle istituzioni universitarie che si fanno portatrici di queste politiche.

> L’ntervento in aula magna: video

Cua

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