Attualità

Consiglio di Stato blocca la circolare “Manganelli” [audio]

La sentenza dell’Adunata Plenaria del Consiglio di Stato blocca la contestata norma che ha portato al rigetto di tante richieste di permesso, a questo punto, “regolari”. Il commento ai microfoni di Radio Onda D’Urto.

10 Maggio 2011 - 20:49

da Radio Onda D’Urto

L’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato ha decretato oggi pomeriggio l’illegittimità della cosiddetta circolare “Manganelli”, quella attraverso la quale si riteneva ostativa (che impedisce, ndr) al conseguimento del permesso di soggiorno l’inottemperanza all’ordine di allontanamento del Questore. L’Adunanza Plenaria, chiamata a decidere da una ordinanza di remissione della terza sezione, lo scorso 16 marzo, si è pronunciata oggi pomeriggio ritenendo “non ostativo al perfezionamento dell’emersione il reato previsto dall’art 14, comma 5 ter del testo unico sull’immigrazione”.

Secondo l’Adunanza Plenaria “il rilevato contrasto interpretativo ha perduto di attualità e di rilevanza ai fini della definizione del giudizio”. I giudici hanno rilevato che “la vicenda in esame trae origine dalla circostanza che il legislatore italiano, ha previsto il beneficio dell’emersione del lavoro irregolare, con effetto estintivo di ogni illecito penale e amministrativo, a favore di una limitata cerchia di lavoratori, ma anche dei rispettivi datori di lavoro, che li impiegano per esigenze di assistenza propria o di familiari non pienamente autosufficienti o per lavoro domestico”.

“Tale misura – proseguono i giudici – , tuttavia, non può essere concretamente accordata dall’Amministrazione ove sia stata emessa condanna dello straniero interessato dal reato previsto dal testo unico sull’immigrazione che punisce il migrante che non abbia osservato l’ordine del questore di lasciare il territorio dello Stato impedendogli di fatto di regolarizzarsi”. Per i giudici questo legame non è più compatibile con la disciplina comunitaria delle procedure di rimpatrio.

“L’entrata in vigore della normativa comunitaria ha effetto retroattivo su quella italiana, facendo cessare l’esecuzione della condanna e i relativi effetti penali.
Tale retroattività non può non riverberare i propri effetti sui provvedimenti amministrativi negativi dell’emersione del lavoro irregolare, adottati sul presupposto della condanna per un fatto che non è più previsto come reato”
.

Fin qui le parole del Consiglio di Stato. Nei fatti, la decisione degli alti magistrati dovrebbe finalmente porre la parola fine all’attesa per migliaia di migranti che in questi mesi hanno protestato contro la posizione del Governo sulla cosiddetta “doppia espulsione” ed hanno portato alla luce le loro rivendicazioni dalla gru di Brescia alla torre di Milano, dalla basilica di Padova alla cattedrale di Massa, passando per centinaia e centinaia di città italiane.

> Ascolta i commenti di Manlio Vicini, avvocato e Umberto dell’associazione Diritti Per Tutti di Brescia

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