Aula piena di solidali con l’attivista denunciato da Ilaria Giorgetti. Dal dibattimento in Tribunale emerge una chiara discrepanza fra le dichiarazioni presenti nel video in cui parla e le parole a lui attribuite dall’accusa.
Si è tenuta ieri nelle aule del Tribunale la seconda udienza del processo a carico dell’antifascista denunciato nel 2014 dall’ex presidente del Quartiere Santo Stefano Ilaria Giorgetti e dal suo vice Mario De Dominicis per aver definito “fascisti” i due esponenti. Presenti in aula alcune decine di solidali, tanti da non trovare tutti posto a sedere, in risposta alla chiamata del Nodo Sociale Antifascista, che aveva invitato a partecipare contro quello che avevano definito “un tentativo di criminalizzare il dissenso”. Assenti invece in aula Ilaria Giorgetti e il suo avvocato Marco Lisei (avvistato in quello stesso momento, come riportato dalla stampa mainstream, al funerale di un vecchio militante del Msi che si stava tenendo a poca distanza). Durante l’udienza è stato sentito in qualità di teste dell’accusa l’ispettore della Polizia postale che aveva raccolto la denuncia: secondo la sua testimonianza non sembra possibile ricondurre le dichiarazioni dell’antifascista pubblicate nel video di Zic.it alle parole a lui attribuite dall’accusa, secondo la quale avrebbe rivolto l’epiteto di “fascista” alla ex presidente del quartiere. La prossima udienza è fissata per giovedì 31 gennaio 2019, e anche per quell’occasione c’è l’invito a partecipare rivolto a tutte le e i solidali.