Condannato a un anno con pesa sospesa Orazio, 32enne catanese arrestato durante le mobilitazioni contro il summit. Altri tre manifestanti partiti dall’Italia sono ancora in attesa di processo.
(da Infoaut)
Dopo quasi tre mesi di detenzione, dopo innumerevoli ricorsi per sospendere la custodia cautelare, dopo 5000 euro di cauzione versata allo stato tedesco e poi rifiutata, finalmente stamattina (ieri mattina, ndr) al tribunale di Altona, ad Amburgo, Orazio è stato processato per i fatti avvenuti nelle giornate del 6,7 e 8 luglio per le strade di Amburgo, durante il G20 e, nello specifico, accusato di tentativo di lesione verso un pubblico ufficiale.
E’ stato il primo italiano ad essere processato, tra i 5 totali ancora sotto custodia cautelare , anche se ci sono già stati numerosi processi nelle scorse settimane. Cambia la nazionalità, ma l’andazzo della magistratura resta lo stesso: condannato ad un anno, anche se con condizionale. Ad oggi, non risulta nessun assolto, tra tutti i processati del G20.
Cosa vuol dire questo?
Vuol dire che Orazio potrà tornare in Italia, riabbracciare i propri familiari, amici e compagni.
Ma vuole anche dire che ad essere stato processato stamattina nelle aule tedesche non è stato il singolo reato commesso, ma la voglia di giovani uomini e donne, di scendere nelle strade del cuore ricco dell’Europa neoliberista, per ricordare che 20 persone che stanno sedute intorno ad un tavolo non possono e non devono potere decidere sul nostro futuro.