L'impegno dell'Azienda per il diritto agli studi risale allo scorso 5 maggio, di fronte alla giornata la mobilitazione lanciata da Brain-Unibo, ma "tutto tace" e ora la rete formata da studentesse/i, docenti, ricercatrici/ori e precarie/i reclama l'apertura di confronto su "borse di studio e crediti, alloggi, permessi di soggiorno e l’eccessiva burocrazia imposta dall’Università".
La sfida alle/i candidate/i al Rettorato: “Quale futuro per l’Università?”
Lettera aperta delle/i docenti, studenti/esse, ricercatori/rici, dottorandi/e che hanno dato vita al percorso Brain-Unibo, in vista di una giornata di mobilitazione in programma il 5 maggio "per un’università innovativa, fuori dagli schemi: uguaglianza, cooperazione, ricchezza".
Brain-uniBo, appello per “una giornata di agitazione universitaria”
A lanciarla per il prossimo semestre "docenti, ricercatrici e ricercatori, dottorande, assegnisti, tutor, studentesse e studenti" coinvolti dai mutamenti seguiti alla pandemia. Fra le rivendicazioni "ridiscutere i parametri Isee", "cancellare i livelli Cfu per mantenere borse di studio, alloggi, permessi di soggiorno", "estendere a tutti i dottorati e assegni di ricerca la proroga delle scadenze".
::: Notizie brevi :::
Attacchinaggio di Noi Restiamo davanti agli studentati privati | Ricercatori e studenti della rete Brain interrompono lezioni: "Università laboratorio diseguaglianze" | Passante, Comune propone extra tariffa per potenziale mobilità locale, Aria Pesa: "Salute vale meno di un pedaggio?" | Nuova call per contributi a Bolotov.