Ora può portare avanti la sua lotta per non essere rimandata in Tunisia, dove rischia la vita.
Da ieri sera è libera la donna tunisina rinchiusa nel Cie di via Mattei che giovedì scorso, per protestare contro il rifiuto di asilo politico, ha deciso di cucirsi le labbra con ago e filo. I medici del Cie hanno deciso di liberare la donna ritenendo le sue condizioni di salute incompatibili con la detenzione. Ora Najoua, verrà curata e medicata al S.Orsola e anche se è ancora priva del permesso di soggiorno potrà, con l’aiuto del suo avvocato, battersi per farsi riconoscere la protezione internazionale e quindi ottenere l’autorizzazione a rimanere in Italia evitando così il rimpatrio che metterebbe a rischio la sua incolumità. La richiesta di espulsione infatti, per il momento, è solamente sospesa fino alla scadenza dei termini per presentare il ricorso contro il rigetto della richiesta d’asilo.