Appello alla mobilitazione generale

Aut_Of: per un 15 Ottobre No-Gelmini!

Contro lo smantellamento del sistema delle formazione e della ricerca
6 ottobre 2008 - Colettivo Universitario Aut_Of

Siamo studenti e precari, ogni giorno facciamo i conti con il fallimento delle riforme zecchino-moratti, con la dequalificazione della didattica e con la precarietà lavorativa.

Tocchiamo con mano quotidianamente i fallimenti del 3+2, e più in generale la crisi dell'università italiana: una crisi strutturale da un lato dovuta alla persistenza di forme di potere feudale negli organi accademici, dall' altro agita soggettivamente da

un' insieme di pratiche di rifiuto della "misurabilità" del sapere e della disciplina dei tempi di studio.

L' università si è fatta pienamente fabbrica della precarietà: precari sono quei ricercatori che sostengono un surplus di lavoro didattico per pochi euro, precari sono e saranno i nostri contratti di lavoro pre e post laurea, precarie sono tutti i mesi le nostre vite.

In questo quadro le gesta della coppia Gelmini- Tremonti tracciano le linee di un progressivo smantellamento del sistema della formazione e della ricerca: il taglio dei fondi e l'intero decreto 112 avranno come effetto un peggioramento immediato delle condizioni economiche e produttive di tutte quelle figure che all' università creano e mettono in circolazione conoscenza e saperi.

I tagli al Fondo di Finanziamento Ordinario, il blocco del turn-over del personale docente e la possibilità per gli atenei di trasformarsi in fondazioni di diritto privato sono i tre elementi principali che investono l'università; proprio lungo queste direttrici, il decreto 112, pur non costituendo una riforma esplicita e organica, modifica strutturalmente le linee di sviluppo del sistema universitario, in cui la rigida divisione tra università produttive e improduttive - dove il livello di produttività corrisponde ad una capacità maggiore o minore di integrazione tra offerte formative e sfere della produzione - viaggia di pari passo con la radicalizzazione selvaggia dei processi di inclusione differenziale.

Inutile dire che per gli studenti tutto questo implica un' ulteriore peggioramento della qualità della didattica e da subito tasse alle stelle !!!

Ma noi diciamo già da ora "non un euro in più!", perché sia chiaro, non saranno i precari e gli studenti a pagare nè la crisi dell' università, né la crisi economica.

Noi non la pagheremo.

Per tutte queste ragioni da lunedì 6 ottobre apriamo una campagna di mobilitazione generale di tutta l' università, fatta di assemblee e presidi, azioni e comunicazioni.

Chiediamo inoltre pubblicamente a tutti gli organi di potere accademico e a tutti i docenti di prendere posizione in merito al decreto 112 e di indire al più presto un blocco della didattica.

Questa campagna di mobilitazione vede nell'assemblea d'ateneo di mercoledì 8 ottobre (ore 16 a matematica) indetta dalla rete bolognese dei ricercatori precari una tappa importante.

Inoltre lanciamo già da ora per il 15 ottobre una giornata di mobilitazione generale di tutti i settori della formazione e della ricerca di Bologna. Una giornata nella quale gli studenti e i precari dell' università si uniranno agli studenti medi, ai genitori e agli insegnanti delle elementari per dire NO GELMINI.

Collettivo universitario Aut-of

UNIRIOT- network delle facoltà ribelli- Bologna
www.uniriot.org

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