Assedio alla zona rossa

Louvain, contro il "Bologna process": scontri e arresti

Contestato il vertice dei ministri dell'istruzione europei
30 aprile 2009 - InfoAut

> Leggi anche: «Bologna (pro) Cess andata e ritorno» (maggio 2008)

Nonostante il silenziatore mediatico messo alle proteste del vertice ministeriale che si va a concludere quest'oggi [ieri. Ndr] in Belgio, la giornata di ieri [mercoledì, ndR] si è andata poi a caratterizzare con la determinazione degli studenti e delle studentesse nel non accettare zone rosse per l'esplicitazione del dissenso contro il processo di Bologna e il pacchetto di riforme forgiato dai governi europei in quest'ultimo decennio.

In coda alla manifestazione di ieri vi è stato il tentativo di assediare la zona rossa, nell'assedio al vertice dei ministri europei.
Sono state compiute diverse deviazioni ne corteo studentesco, le quali hanno visto avanzare gli studenti e le studentesse contro un ingente schieramento di forze dell'ordine. Al lancio di lacrimogeni della polizia si è risposto con la creazione di barricate volte a mantenere le posizioni conquistate con l'avanzare del corteo. Gli studenti sono rimasti compatti nonostante l'avvicinarsi e il proceder degli idranti delle forze dell'ordine, interessate a sgomberare e far sciogliere la manifestazione. La polizia ha poi caricato, facendo una decina di fermi, dei quali 5 sono stati tramutati in arresti.

Nel pomeriggio, sempre di ieri, molti studenti si sono spostati a Bruxelles, dove si è svolto il corteo dei sindacati studenteschi, provvisto di contenuti estremamente più compatibili e docili nei confronti del processo di Bologna e delle riforme in atto. I manifestanti arrivati da Louvain si sono uniti alla manifestazione per contestarla, ed in coda a questa vi sono riusciti, aprendo lo striscione ma soprattutto prendendo dal palco dei sindacati parola contro il processo di Bologna e la compatibilità dei sindacati nei confronti di direttive sussunte al mercato date dall'Europa in materia di formazione e sapere.

Infine questa mattina si va a concludere la settimana di contestazione in una cittadina vicino a Louvain con la pratica dei blocchi lungo le strade principali che portano al rettorato dove si svolge la seconda parte del vertice.


No Bologna Process!

Inizia quest'oggi a Louvain, in Belgio, la conferenza ministeriale del processo di Bologna, a cui partecipano tutti i ministri dell'istruzione dei paesi europei. Come ogni 2 anni, il summit si prefigge la finalità di valutare il percorso fatto fin qui per ciò che riguarda il campo della formazione a livello europeo e di fare il punto sulle riforme universitarie già entrate in vigore e su quelle ancora in cantiere. Il vertice si concluderà domani nella città belga.

Parallelamente, soprattutto alla luce di un incontro che si svolge nel decennale del processo di Bologna e sull'onda delle diffuse mobilitazioni europee degli ultimi anni, è stata messa in piedi anche una settimana di confronto e connessione tra le realtà studentesche in lotta contro la direttiva europea uscita da Bologna nel 1999, oltre ovviamente a uscite pubbliche in opposizione al summit di Louvain.
Proprio questa mattina un corteo ha percorso le vie della città che ospita il vertice: un migliaio di studenti e studentesse, ma non solo (presenti anche altri soggetti del mondo dell'università come lavoratori e ricercatori), hanno manifestato e tentato di avvicinarsi tramite alcune deviazioni al palazzo della conferenza ministeriale.

Contro il processo di Bologna!
Tutte le mobilitazioni studentesche che si sono susseguite in Europa nell'ultimo decennio hanno avuto ed hanno tutte la comune opposizione a riforme figlie delle direttive che i ministeri facenti parte dell'Unione Europea hanno assunto dall'accordo uscito dalla riunione svoltasi a Bologna nel 1999. Tassello che seguì quel che i governi progettarono, qualche tempo prima, con la strategia di Lisbona: nel perseguimento delle logiche neo-liberiste anche nel campo concernente la formazione e il sapere, nella selvaggia privatizzazione dell'istruzione, nella subordinazione di questa al mercato e alle necessità delle imprese. 
Contro questi orientamenti si sono date una fucina di mobilitazioni, in opposizione al processo di omogeneizzazione e integrazione dello spazio formativo europeo: le lotte (vittoriose) contro il Cpe in Francia, che oggi è nuovamente attraversata dalle mobilitazioni contro la legge Precresse; le occupazioni e le manifestazioni degli ultimi anni in Grecia, che hanno trovato un punto di connessione e forza nella partecipazione degli studenti alla rivolta sociale esplosa in seguito all'uccisione di Alexis nel dicembre scorso; la forte presa di parola degli studenti e delle studentesse in Spagna, che hanno avuto nello snodo delle occupazioni di Barcellona un punto importante; infine l'autunno italiano, attraversato dall'Onda Anomala, con blocchi occupazioni e assemblee, al grido "Noi la crisi non la paghiamo!".

Contro-summit europeo, verso il G8 sull'università di Torino!

Come detto, dal 25 aprile si sta tenendo un contro-summit delle realtà universitarie europee a Louvain, lanciato dall'appello fatto circolare nei mesi scorsi dal collettivo Vague Européenne, contro il processo di Bologna, per condividere e connettere in rete le esperienze e le ricchezze prodotte dalle mobilitazioni dei movimenti studenteschi europei. Sono giunte delegazioni da tutt'Europa, Francia Spagna Gran Bretagna Grecia Italia Danimarca Belgio. Oltre al corteo svoltosi questa mattina, si stanno tenendo in parallelo workshops dai quali, in loro conclusione, uscirà una "contro-dichiarazione di Bologna". L'Onda torinese ha presentato nelle assemblee internazionali che si sono svolte l'appuntamento contro il G8 sull'università di Torino, riscontrando enorme interesse tra gli studentipresenti, i quali hanno assunto la scadenza come comune.

> da InfoAut