Mercoledì 11 febbraio'09 dalle 17 in Strada Maggiore 45

Verso il NoVat del 14 febbraio: iniziativa a Scienze Politiche

Il comitato promotore bolognese del corteo nazionale del 14 febbraio organizza un incontro a Scienze Politiche insieme al collettivo della facoltà. Dalle 17 presentazione della piattaforma NO VAT e a seguire "aperitivo, proiezioni, chiacchiere e socialità". Nel corso dell'iniziativa si potranno anche acquistare i biglietti per i pullman per Roma.

Verso la manifestazione del 14 febbraio a Roma...

> Vai a: Verso il corteo NoVat [audio]

NO VAT!
Autodeterminazione, Laicità, Antifascismo, Liberazione, Cittadinanza

Martedì 11 febbraio
aulaC - Facoltà di Scienze Politiche, strada Maggiore 45

>>> ore 17 : Presentazione della piattaforma della manifestazione nazionale.
Con Queerevolution, Facciamo Breccia, Movimento Identità Transessuale

>>> ore 18: Aperitivo, proiezioni, chiacchiere, socialità.

Durante l'incontro sarà possibile acquistare i biglietti per l'autobus
verso Roma.

Comunicato di indizione della manifestazione nazionale del 14 febbraio:

A ottant'anni dai Patti lateranensi tra Pio XI e Mussolini (11 febbraio
1929), in piena crisi del sistema neoliberista permangono le connivenze
tra stato autoritario e Vaticano, vero cuore del Concordato. Decenni di
sdoganamento istituzionale del fascismo trovano rispondenza nel
revisionismo di Ratzinger su Pio XI e Pio XII, complici del fascismo,
del nazismo e della deportazione ed eliminazione di donne e uomini
considerati "diversi".

Stipulati per la difesa dei reciproci privilegi, i Patti lateranensi e
la loro versione aggiornata nel Concordato dell'84 sono potenti
strumenti di controllo. In loro nome la religione cattolica e i suoi
simboli continuano ad imperversare, alimentando la logica dello "scontro
di civiltà" e un clima in cui autodeterminazione, laicità, ateismo e
libertà di pensiero sono stigmatizzati e spesso puniti come atti di
terrorismo culturale.

La manifestazione NO VAT - rivendicando autodeterminazione, laicità,
antifascismo, liberazione e cittadinanza - ha l'obiettivo di denunciare
il progetto di egemonia del Vaticano e la sua funzionalità ad un sistema
sessista, fascista e razzista, nonché il suo ruolo nella gestione delle
crisi del sistema neoliberista.

Come in un gioco delle parti, in tempi di crisi economica, a un welfare
differenziale e ridotto all'osso alla progressiva distruzione di uno
stato sociale che, almeno sulla carta, offriva garanzie a tutte e tutti,
la chiesa fa eco con "soluzioni" caritatevoli discriminatorie e
familiste.

Intanto i tagli all'istruzione e alla sanità pubblica continuano a
garantire un incessante flusso di denaro nelle casse di scuole e
università confessionali, di cliniche e ospedali cattolici.

La distruzione della scuola pubblica denunciata dall'"onda studentesca"
dell'autunno 2008, ha non solo la finalità di indirizzare altrove le
risorse, ma anche quella - ben più grave nei tempi lunghi - di sottrarre
alle nuove generazioni gli strumenti di conoscenza, di crescita del
senso critico e di conseguente lettura dei meccanismi di potere.

In Italia le associazioni cattoliche ingrassano il portafogli tra
interventi sociali e gestione diretta di alcuni CIE - Centri di
identificazione ed espulsione - e CARA - Centri dŽaccoglienza dei
richiedenti asilo. Così facendo avallano la gestione securitaria del
fenomeno dell'immigrazione e controllano un esercito di riserva di
lavoratori e lavoratrici provenienti da altri paesi. E intanto si
accaparrano la gestione delle emergenze internazionali per moltiplicare
il business: aids, campi profughi, aiuti umanitari.

Sul piano ideologico, le gerarchie vaticane difendono e rafforzano la
subordinazione patriarcale di un sesso all'altro, facendo guerra al
concetto di gender che decostruisce la "naturalità" dei ruoli tra donne
e uomini e portando questa guerra ideologica nell'ambito della loro
costante intromissione nelle politiche degli organismi nazionali e
internazionali (ONU, Unione Europea).

Il papato dell'integralista Ratzinger, attraverso il controllo sulla
nascita e sulla morte pretende di gestire e ridisciplinare i corpi e le
forme di vita; gli anatemi vaticani contro ogni istanza di
autodeterminazione vanno di pari passo al moltiplicarsi di ordinanze e
divieti di sindaci-sceriffi. La famigliola da pubblicità televisiva è,
così, imposta da stato e chiesa come modello unico di rispettabilità e
chi non vi corrisponde diventa indecoroso/a quando non addirittura
pericoloso/a.

A ottant'anni dai Patti lateranensi, stato e gerarchie vaticane mirano a
neutralizzare il conflitto sociale anche producendo nuove marginalità da
stigmatizzare e nuovi "scarti" da criminalizzare col pretesto della
"sicurezza".

Sappiamo bene cosa si nasconda dietro queste campagne d'odio: la paura
di perdere i privilegi e il potere.

Ma la loro paura non vogliamo pagarla noi!

Alziamo la testa. Diciamo con determinazione che non abbiamo paura di
far paura.

Denunciamo le connivenze tra stato e chiesa nella gestione delle
politiche securitarie, razziste, transfobiche, lesbofobe, omofobe e
misogine e torniamo di nuovo in piazza il 14 febbraio 2009, con la
manifestazione NO VAT per

· l'autodeterminazione e la libertà di scelta responsabile in ogni fase
della vita;

· l'istruzione pubblica e laica e l'abolizione dell'ora di religione;

· un sistema sanitario pubblico e laico;

· uno stato sociale che risponda alle necessità reali dei diversi
soggetti;

· i diritti e la piena cittadinanza di lesbiche, trans, gay e migranti;

· l'eliminazione delle leggi ideologiche dettate dal Vaticano e la
cancellazione della legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente
assistita;

· l'abolizione del Concordato e dei privilegi derivanti (esenzione ICI,
otto per mille...).

Coordinamento Nazionale Facciamo Breccia