Dopo l'apertura di un'inchiesta della Procura

Solidarietà a Rafia dal Coordinamento Migranti

Pubblichiamo il comunicato con cui il Coordinamento Migranti esprime sconcerto per il fascicolo aperto contro Rafia dell'Associazione Sopra i Ponti per il corteo del 3 Gennaio.

QUESTA GUERRA DI RELIGIONE NON E' LA NOSTRA
CON RAFIA, PER LA LIBERTA' DEI MIGRANTI DI MANIFESTARE!

Apprendiamo con sconcerto che la procura della Repubblica di Bologna
ha aperto un fascicolo contro un compagno, Rafia, da sempre impegnato
nei percorsi di organizzazione dei migranti e di lotta per i loro
diritti e la loro libertà. Non ci stupisce che la legge invocata sia
stata emanata in pieno regime fascista. Tutto questo attecchisce bene,
nel clima di generale di criminalizzazione dei migranti creato dal
pacchetto sicurezza. Dopo il tentativo di vietare la manifestazione
del prossimo 24 gennaio nel centro cittadino, questa denuncia è solo
l'ennesimo esempio della volontà sempre più aggressiva di alcune forze
politiche di rendere la protesta contro il massacro di Gaza una guerra
di religione da combattere contro i migranti proprio nel centro di
Bologna.
Ma chi ha inoltrato l'esposto, e le forze politiche che lo
spalleggiano, ha fatto male i conti: insieme al Coordinamento
Migranti, Rafia è stato protagonista in questi anni di lotte che sono
andate al di là di ogni identità nazionale e di ogni appartenenza
religiosa. Ha dato voce a istanze che hanno denunciato il razzismo e
lo sfruttamento e che hanno coinvolto e coinvolgono uomini e donne di
tutto il mondo che sono qui e qui rivendicano la loro libertà.
Noi non combatteremo questa guerra di religione, perché non ci
riguarda. In questo vergognoso attacco a Rafia, noi vediamo l'ennesimo
tentativo di mettere a tacere quelle migliaia di uomini e donne che
hanno voluto portare in piazza, pubblicamente e senza paura, il
proprio grido per la libertà di Gaza. Sotto la bandiera
dell'intolleranza religiosa, dietro la denuncia nei confronti di un
singolo individuo, si cela l'attacco alla stessa possibilità di
manifestare per migliaia di migranti. Se praticare questa libertà è un
reato, tutti noi migranti siamo colpevoli. Per questo noi non
esprimiamo una generica solidarietà nei confronti di Rafia, ma ne
assumiamo completamente lo spirito e la pratica di libertà. È questa
libertà che noi affermeremo con tutte le nostre forze.

Coordinamento migranti Bologna e provincia
www.coordinamentomigranti.splinder.com
coo.migra@yahoo.it

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