Giusberti stamane ha bloccato la didattica a Palazzo Hercolani

NoGelmini / Scienze Politiche: "Gravissima la decisione del preside" [comunicato+audio]

Scrivono gli studenti dell'Assemblea Permanente: l"Un provvedimento, richiesto più volte e mai adottato come strumento di opposizione attiva e decisa alle iniziative legislative del Governo, è stato invece decretato contro chi a queste si oppone."
7 novembre 2008 - Assemblea Permanente No Gelmini-Tremonti di Scienze Politiche

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Stamattina il Preside della Facoltà ha adottato un provvedimento gravissimo nei confronti delle studentesse e degli studenti che da settimane stanno portando avanti la mobilitazione contro il pacchetto Gelmini-Tremonti. La presidenza ha decretato, unilateralmente e senza alcun tentativo di dialogo, il blocco dell'attività didattica di Palazzo Hercolani a partire dalla giornata di lunedì 10 novembre.
Nel documento, inviato al Rettore e al corpo docente (e reso pubblico sul sito della facoltà), si individua come motivazione del provvedimento l'occupazione "forzata" delle aule 2-3-4 e la volontà di averle a disposizione per le attività calendarizzate dall'assemblea permanente.
Crediamo che la posizione della presidenza sia del tutto inaccettabile. Innanzitutto perché, un provvedimento, richiesto più volte e mai adottato come strumento di opposizione attiva e decisa alle iniziative legislative del Governo, è stato invece decretato contro chi a queste si oppone.
Riteniamo sia poi da sottolineare il fatto che la risposta del Preside Giusberti non possa essere letta, come nel documento si cerca di fare, come reazione ad una situazione di difficoltà logistico-tecnica (l'incapacità materiale di portare avanti l'attività didattica a Palazzo Hercolani per carenza di spazi), ma nella sua natura politica. Non è infatti difficile inserirla all'interno della strategia che sul piano nazionale sta tentando di delegittimare e di reprimere, appellandosi ad una fantomatica "maggioranza silenziosa", un movimento che ha saputo, al contrario, muovere un intero pezzo di società (si pensi solo al corteo bolognese del 30 ottobre e al milione di persone in piazza a Roma) e che evidentemente gode di consenso maggioritario (chiaro anche dalle reazioni suscitate tra gli studenti e tra le studentesse di fronte al fatto che il blocco della didattica sia stato decretato non contro la legge, ma contro il movimento).
Chiediamo alla Presidenza di rendere pubblicamente conto del provvedimento adottato e di ritirarlo immediatamente. A tutte e tutti (professoresse e professori, personale tecnico amministrativo, rappresentanze studentesche e studentesse e studenti) di esprimersi sull'accaduto.

Invitiamo tutte e tutti ad un momento di discussione per lunedì 10 novembre alle 15.00 nelle aule di viale Berti Pichat.

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