Persepolis: storia di 30 anni di Iran raccontati da una donna

Recensione di uno dei film più attesi del mese, che racconta la situazione delle donne iraniane dagli anni '60 a oggi offrendo un punto di vista differente rispetto a quello dei libri di storia o delle cronache occidentali. Tratto dalla vita della regista Marjane Satrapi.
8 marzo 2008 - Laura Butera

Marjane nel film d'animazione Quanto può riuscire un film d’animazione in bianco e nero su una ragazza iraniana che ha vissuto in prima persona il crescente fondamentalismo islamico? Riesce perfettamente se si considera che, in concorso a Cannes 2007, Persepolis è stato uno dei film d’animazione francesi ed europei più importanti dello scorso anno. Candidato agli Oscar 2008 come miglior film d’animazione dell’anno, alla prima ufficiale ha ricevuto una standing ovation ininterrotta di 15 minuti.
La storia narrata è tratta dalla vita della regista Marjane Satrapi, che è anche l’autrice dell’omonima graphic novel: il primo fumetto iraniano a essere mai stato pubblicato. Nei due volumi di fumetto viene narrata, tra dolore e ironia, la sua difficoltà a dover vivere come donna in un Iran in repentina trasformazione, e come straniera in un'Europa incapace di accogliere veramente il diverso. Marjane i realtà non è una fumettista di professione, bensì un'illustratrice di libri per bambini. I suoi disegni tuttavia risultano estremamente espressivi, ed è per questo che vengono utilizzati anche per narrare la storia di Persepolis sul grande schermo.

Tecnicamente, si tratta di un film d’animazione molto complesso: ogni scena ha potuto contare su una media di 1.400 inquadrature. La colonna sonora è curata da Olivier Bernet e si adatta perfettamente alla sfera emotiva comunicata dal film. La storia narrata è quella di Marjane (la voce è di Paola Cortellesi), nata in Iran nel 1969 in una famiglia di intellettuali perseguitati dal regime dello Scià. Educata da genitori molto moderni (dissidenti eppure ricchi…) e particolarmente legata a sua nonna, la bimba segue con trepidazione gli avvenimenti che porteranno il suo Paese alla Rivoluzione, provocando la caduta dello Scià. E’col progressivo radicarsi dell’integralismo religioso del nuovo Stato che Marjane viene mandata dalla famiglia a studiare a Vienna, dove vive un’esperienza di assoluta libertà mescolata a un forte senso di emarginazione razziale. Non si riesce ad adattare in Austria, finendo per fare amicizia con studenti nichilisti di ceto elevato e passando le vacanze di Natale da sola. Dopo una relazione con un ragazzo finita male e una serie di difficili convivenze, chiede ai suoi genitori di ritornare in Iran. Torna così a Teheran, dalla sua famiglia e soprattutto da sua nonna, iniziando a frequentare l'accademia di Belle Arti. Emigrerà infine in Francia, non riconoscendosi nei valori del suo Paese.
Persepolis racconta la situazione delle donne iraniane dagli anni '60 a oggi offrendo un punto di vista differente rispetto a quello dei libri di storia o delle cronache occidentali: la protagonista mette in scena il proprio sguardo, che tra l’ironia e la tristezza riesce a riproporre la storia dell'Iran senza scadere nella violenza, e mette in scena la dignità di una donna in un Paese in cui non viene riconosciuta.

Il film è in programmazione al cinema Arlecchino, via Lame 57.

Per ulteriori informazioni: http://www.persepolis-ilfilm.it/