Grande manifestazione per la libertà di Patrick, lo studente universitario detenuto da dieci giorni in Egitto. Dai manifestanti la richiesta al governo, ma anche all’Università, di mettere in discussione i rapporti con il regime di Al Sisi. Làbas: “Pretendiamo misure chiare e concrete, quelle mai adottate per Giulio Regeni”.
Oltre cinquemila persone oggi pomeriggio hanno preso parte al corteo che ha sfilato da via Zamboni a piazza Maggiore per chiedere la liberazione di Patrick Zaky, 27enne iscritto a un master dell’Alma Mater e arrestato dieci giorni fa al Cairo per aver espresso il suo dissenso al regime di Al Sisi. Promossa dall’ateneo, la manifestazione è stato preceduta come annunciato da un presidio in piazza Verdi promosso da Làbas e Saperi naviganti. Dal crescentone, gremito di persone, sono state intonate coralmente Bella ciao e Imagine. Tra gli interventi dal palco, quelli del Rettore Francesco Ubertini, del sindaco Virginio Merola, che ha invitato il governo, “se necessario”, a ritirare l’ambasciatore in Egitto, come ha chiesto con maggiore convinzione anche la presidente del Consiglio studentesco Anna Zanoli: “Chiediamo al Governo italiano di dichiarare l’Egitto un Paese non sicuro, rivedendo i rapporti istituzionali fino ad arrivare al ritiro dell’ambasciatore. Noi – ha aggiunto – siamo qui per manifestare solidarietà a Patrick, in quanto studenti di un’università aperta e multiculturale ma prima di tutto in quanto essere umani”.
“Oggi in tante e in tanti hanno sfilato per le strade di Bologna al grido di #PatrickLiberoSubito”, ha scritto Làbas: “Dietro lo striscione che recitava ‘UniBo, Eni Governo e imprese: rompiamo gli accordi economici con la dittatura di Al Sisi’ migliaia di studenti e studentesse hanno espresso con determinazione la richiesta di interrompere il progetto di UniBo ed Eni nel giacimento di gas di Zohr in Egitto. Pretendiamo misure chiare e concrete… quelle che non sono state adottate negli ultimi 4 anni per chiedere verità e giustizia per Giulio Regeni! Continuiamo a mobilitarci per la libertà di Patrick e di tutti i prigionieri politici! Vogliamo il ritiro dell’ambasciatore italiano in Egitto e che l’Italia smetta di vendere armi ad un regime sanguinario!”.