Diffuso il testo di una lettera inviata il 21 giugno dallo studente dell’Alma Mater arrestato in Egitto. La campagna Patrick Libero: “Naturalmente non ha potuto dire tutto, siamo ancora preoccupati ma felici di leggere le sue parole”.
“Cari, sto bene e in buona salute, spero che anche voi siate al sicuro e stiate bene. Famiglia, amici, amici di lavoro e dell’Università di Bologna, mi mancate tanto, più di quanto io possa esprimere in poche parole. Spero che stiate tutti bene e che la Corona non abbia colpito nessuno dei nostri cari […] Un giorno sarò libero e tornerò alla normalità, e ancora meglio di prima”. E’ il testo di una lettera inviata da Patrick Zaky alla sua famiglia, diffuso ieri sulla pagina della campagna Patrick Libero. “Per una volta, oggi vi diamo una – relativamente – buona notizia!”, scrivono gli animatori della campagna, precisando che la lettera risale al 21 giugno e che lo studente arrestato in Egitto “naturalmente non ha potuto dire tutto quello che voleva, dato che queste lettere passano attraverso varie mani di sicurezza prima di raggiungere il destinatario. Sì, siamo ancora preoccupati, ma siamo felici di leggere le sue parole. Come ci si aspettava da Patrick, sta inviando il suo amore a molte persone, e si sta chiedendo come stiamo tutti noi durante i tempi del Covid-19“. Aggiungono gli amici di Zaky: “Ti vogliamo bene Patrick, ti stiamo aspettando e stiamo spingendo per la tua libertà, e siamo certi che riuscirai a uscirne forte e affettuoso come sempre”.