Prima udienza a dicembre, contestate violenza privata e resistenza aggravata. A gennaio era stato condannato in primo grado il responsabile che le vessava. Alla logistica, intanto, è dedicato l’ultimo numero di Zapruder: “Block the box”.
Cinquantasei erano i nomi iscritti a registro tra lavoratrici, ex lavoratrici (oltre a diversi solidali) della cooperativa Mr.Job, in appalto al magazzino Yoox dell’interporto di Bologna, per quanto avvenuto durante gli scioperi del 12 e 13 giugno 2014. Oggi il giudice per l’udienza preliminare ha deciso il rinvio a giudizio per 23 di loro, più del doppio dei dieci chiesti dalla Procura. La prima udienza è stata fissata per l’11 dicembre, violenza privata e resistenza aggravata i reati contestati a vario titolo. Altre 32 posizioni sono state archiviate, e un’altra è stata stralciata perché la persona in questione è irreperibile.
A far scattare l’astensione dal lavoro e il blocco delle merci, con il sostegno dei Si Cobas, le pessime condizioni di lavoro a cui erano costrette le dipendenti, nonché le vessazioni subite da un responsabile dell’azienda, condannato in primo grado, nel gennaio 2017, a un anno e sei mesi per violenza privata.
Proprio alla logistica, intanto, il quadrimestrale Zapruder – Rivista di storia della conflittualità sociale dedica il quarantaseiesimo numero (maggio-agosto 2018), appena uscito con il titolo “Block the box. Logistica, flussi, conflitti”. Lo presenta così la redazione: “Nel momento in cui, dopo decenni, la ‘globalizzazione’ del comando capitalistico attraversa un processo di ristrutturazione profondo, è necessario individuare nuovi punti di vista, nuove strategie e riferimenti per indagare le mutazioni che contrassegnano il nostro presente. Questo numero di Zapruder adotta gli ‘occhi della logistica’ per muoversi in questa direzione, focalizzando l’attenzione sul dibattito critico riguardo a flussi, confini, infrastrutture e conflitti che costellano lo scenario planetario, tra circolazione delle merci, trasformazione del lavoro, nuove spazialità e inedite configurazioni temporali. Si parla dunque di vecchie e nuove Vie della seta così come dell’avveniristica Hyperloop per viaggi di terra a mille chilometri orari, di rider delle piattaforme digitali così come di processi di sciopero nella megalopoli padana dell’ultimo decennio. Si ascoltano le voci di studios* che adottano il paradigma logistico per interpretare le trasformazioni dei sistemi produttivi e dei modelli migratori, così come si parla di una chiave genealogica per leggere le mutazioni capitalistiche e l’emergere di nuove soggettività. Un caleidoscopio di tracce per provare a interpretare il nostro tempo… in vista di una sua trasformazione”.