Acabnews Bologna

Xm24: “Proposta di Lepore è un Daspo”

La “fine strategia” del Comune per gli attivisti è di “far finta di essersi spesi per tener fede all’impegno preso, far credere che altri spazi non ci siano, rinviare di mese in mese”. In verità “non si vuole un’esperienza sociale autogestita, né in Bolognina né in luoghi ragionevolmente raggiungibili”.

06 Novembre 2019 - 18:15

Il giorno dopo le dichiarazioni dell’assessore Matteo Lepore sulla trattativa con Xm24 per trovare una nuova sede al centro sociale, il collettivo prende parola rimandando al mittente l’accusa di non voler accettare la soluzione proposta dal Comune. Nel comunicato si legge che “’tutti sappiamo – Lepore e Giunta per primi –che quella proposta (lo stabile in via Zanardi 378, ndr) è stata fatta per essere rifiutata. Che fine strategia! L’idea è far finta di essersi spesi per tener fede all’impegno preso, far credere che altri spazi non ci siano, rinviare di mese in mese la data di un possibile esito, e dare infine un Daspo a Xm24 e alle pratiche che lo attraversano, sbattendolo là dove non darà ‘troppo fastidio a chi vive la città’. Come se le migliaia e migliaia di persone che hanno attraversato Xm24 non fossero persone che vivono la città ma corpi estranei da espellere”.

Dopo lo sgombero del 6 agosto, l’amministrazione comunale con la presenza dell’assessore Lepore, si era impegnata a trovare una nuova sede entro il 15 novembre “a partire dalle soluzioni proposte dal collettivo”. In questi mesi si sono succeduti vari incontri tra Xm24 e il Comune e aggiornamenti pubblici durante gli appuntamenti del giovedì nel parco dietro lo stabile sgomberato.

Ieri l’aut-aut dell’assessore, mentre il collettivo ha risposto che “dopo aver sottoscritto il 6 agosto – ed esibito su Facebook – un impegno a trovare una nuova sede per Xm24, il pluri-assessore Matteo Lepore ha scartato uno dopo l’altro tutti gli spazi oggetto di trattativa. La caserma Sani perché è dello stato; l’edificio di via Bignardi perché non é stato in grado di garantire niente, men che meno tempistiche e modalità minimamente accettabili; via Bigari, ex deposito Tper, perché è della Città metropolitana (il cui sindaco è casualmente Virginio Merola, non difficile da contattare, si direbbe). Tutti questi dati  erano già noti il 6 agosto – infatti l’impegno preso della giunta, sottoscritto da Lepore con l’approvazione del capo gabinetto del sindaco – sarebbe dovuto essere quello di sbloccare almeno una di queste situazioni. A un paio di settimane dalla scadenza concordata, il 15 novembre, Lepore tira fuori dal cilindro assessorile l’indirizzo di uno stabile e in un’intervista di ieri dice che quella è l’ultima proposta prima della scadenza. Altre non meglio definite opzioni ci saranno in futuro, forse, a lor signori piacendo”. Il comunicato prosegue ripetendo che “le attività, i laboratori e la vita di Xm24 non possono aspettare! Questa proposta non è né accettabile né adeguata per la nostra realtà.Lo stabile che ci offrono è un magazzino ancora parzialmente in funzione, di proprietà di un privato. Si trova in fondo  a via Zanardi, oltre l’autostrada, a 50 minuti a piedi dalla sede ‘storica’ di Xm24. Sede ‘storica’ che – non dimentichiamolo – il Comune avrebbe potuto e dovuto lasciarci, visto che di quella aveva ed ha piena disponibilità. Questo stabile si trova appunto a 50 minuti da Xm24 ma – rullo di tamburi! – a 350 metri dalle piste dell’areoporto: un posto adatto per fantastici selfie con vista velivoli”.

Una soluzione che sposterebbe quindi il centro sociale oltre la tangenziale, evidenziando come l’amministrazione non abbia la minima idea del significato sociale, politico e cittadino di uno spazio sociale autogestito come Xm24, “come se le migliaia e migliaia di persone che hanno attraversato Xm24 non fossero persone che vivono la città ma corpi estranei da espellere“.

Xm24 conclude così il comunicato: “A questo punto è chiaro: le proposte del Comune sono ed erano false. Per quanto il ‘pop’ assessore ridicolmente si lamenti di non occuparsi d’ altro che di Xm24, è evidente che da parte dell’amministrazione non c’è  l’intenzione di trovare una soluzione rispondente alle reali esigenze dello spazio autogestito. Non si vuole un’esperienza sociale autogestita, né in Bolognina né in luoghi ragionevolmente raggiungibili. Le simpatiche battute sull’autobus che collega lo stabile proposto a piazza Maggiore ignorano il radicamento di Xm24 nel quartiere e la sua raggiugibilità concreta anche dal centro cittadino. Esse ridicolizzano i rapporti di prossimità, di osmosi con il tessuto urbano e con la vita del quartiere popolare. Evidentemente per Lepore e Merola il centro, e persino la Bolognina, devono diventare solamente parchi giochi per turisti, i soli legittimati a ‘vivere la città’. L’Odissea per lo Spazio di Xm24 deve e vuole continuare… Restate aggiornat*”.