Ieri corteo in maschera per le strade della Bolognina terminato al mercato coperto di via Albani, dove si è tenuto un concerto. Sulla trattativa col Comune gli attivisti: “Abbiamo già atteso abbastanza”, e “non c’è reale volontà di dialogo dall’amministrazione”.
Una parata in maschera per “compiere un vero e proprio rito magico, chiamando i fantasmi che abitano gli spazi abbandonati” della Bolognina. A organizzarla nella serata di ieri l’Xm24, che già dal pomeriggio aveva iniziato a costruire maschere (fra queste: un Merola in versione mummia egizia, Salvini vampiro e l’assessore Lepore con la testa da Frankenstein) e a preparare trucco e travestimenti nel parco dietro il fabbricato di via Fioravanti 24. Per gli attivisti, in realtà, di magico c’è ben poco nella “triste burocrazia” degli aggiornamenti dal tavolo col Comune su un nuovo spazio per Xm24, che “esiste e resiste alla faccia dei morti viventi che stanno a Palazzo D’Accursio”. In merito alla trattativa, hanno detto ieri, “nonostante sia stato il Comune con le sue ruspe democratiche a togliere Xm a tutta la città, abbiamo deciso di starci perchè abbiamo sentito e riconosciuto la necessità di avere un presidio antifascista, antisessista, anticapitalista: li abbiamo costretti a mostrare le carte”. Ora però “ci troviamo di fronte ad un impasse, ma una cosa è stata chiarita: non c’è una reale volontà di dialogo nè di trasparenza dall’amministrazione. Nessuno degli spazi da noi proposti andava bene. Nelle ultime settimane ci è arrivata la proposta, fatta per essere rifiutata, di via Zanardi 378. Nonostante le promesse aleatorie di trasparenza affidate ai social, da agosto l’assessore Lepore non ha più detto niente sull’impegno sottoscritto dopo lo sgombero. Xm24 invece gli aggiornamenti non ha mai smesso di farli, ma non ha potuto che riportare le parole sempre più grondanti di ipocrisia dell’amministrazione. Sabato 26, nella totale indifferenza di chi siede a Palazzo D’Accursio, una folla su due ruote ha attraversato la città e toccato i luoghi della trattativa, aprendo il deposito Tper di via Bigari. L’altra città ha perforato il nulla che avanza”.
Il corteo, muovendosi lungo le strade della Bolognina, ha voluto ironicamente evocare gli spettri degli spazi abbandonati, con interventi davanti alla trilogia Navile e all’ex Telecom di via Fioravanti, per poi attraversare via Carracci, via Nicolò dall’Arca, via Zampieri, via Di Vincenzo e concludersi sotto al mercato coperto di via Albani. Qui si è tenuto il concerto di Lili Refrain, (che l’artista ha voluto dedicare a Fiore, scomparsa di recente) ascoltato anche da vari abitanti della via affacciati alle finestre. Sotto ai portici del mercato, battitura delle serrande dei tanti lotti abbandonati o con esposto il cartello “affittasi”, e vari interventi al microfono. Dalle parole di un’attivista: “Lo spazio siamo noi. La vita senza spazi, non ha ossigeno, si chiama morte. Lo spazio è ossigeno ed è vita, e noi siamo i bronchi. Prendiamoci tutti polmoni di cui abbiamo voglia, bisogno e desiderio. Abbiamo già atteso abbastanza, e questo stato di cose vorrebbero che decomponesse il nostro universo. Noi siamo vita, ossigeno. Noi siamo spazio. Lo spazio è in noi!”.
> L’audio dell’intervento al mercato Albani: