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“Vota per me”, sui muri le facce e le storie dei migranti

Cheap porta a Bologna il progetto di guerrilla art di Gianluca Vassallo, utilizzando gli spazi per le affissioni elettorali disertati dai partiti, in un’Italia che “pur schiacciando gli ultimi pretende anche di averne paura”.

28 Febbraio 2018 - 11:33

Anche a Bologna arriva “Vota per me”, progetto di guerrilla art di Gianluca Vassallo che, “attraverso le facce e le storie dei migranti, cerca di riportare al centro del dibattito pubblico la verità delle vite, la dignità degli individui, il senso profondo della convivenza, con l’intenzione dichiarata di spostare l’asse dialettico verso la complessità dei fenomeni migratori, ovvero la sede culturale in cui il discorso politico dovrebbe svolgersi”. Questo quanto spiega il comunicato diffuso da Cheap, che ieri ha portato la campagna comunicativa sotto le Due torri tramite l’affissione dei manifesti in via Irnerio.  Il progetto cerca di raggiungere il proprio obiettivo “attraverso una pratica propria della politica, la propaganda elettorale, e lo fa per mezzo degli spazi per la pubblica affissione, disertati nella campagna elettorale in corso dai partiti di ogni orientamento, spazi che diventano, così, metafore. Metafora del lavoro di raccolta nei campi, del lavoro operaio, delle minuterie vendute agli angoli, dell’assistenza agli anziani, metafora della fame di futuro, della capacità di rinuncia per un fine più altro, metafora della memoria dell’oppressione individuale e collettiva, del desiderio di comunità, metafora, insomma, di tutti quei luoghi di produttivi e di senso che l’Italia, mia e vostra, la stessa che urla alla crisi economica e morale, ha deciso di disertare e ai quali, i nuovi arrivati, hanno garantito continuità, spesso a condizioni salariali e umane che nessuno di noi accetterebbe per se stesso. Un’Italia che non solo ha dimenticato la sua storia di migrazione, calpesta la costituzione, si nega la gioia della pluralità culturale ma che, assai più colpevolmente, pur schiacciando gli ultimi pretende anche di averne paura”.