Le Mujeres Libres contro la sentenza di un tribunale spagnolo che ha condannato gli autori di uno stupro di gruppo per abuso sessuale e non per violenza: “Non è un caso isolato, è il patriarcato”.
29 Aprile 2018 - 14:27

E infatti, raccontano le femministe, “la sentenza ha scatenato la rabbia di collettivi femministi in tutta Spagna, dove sono state convocati concentramenti e manifestazioni in più di 60 città. Le Mujeres Libres Bologna vogliono solidarizzare con la lotta delle nostre compagne spagnole, considerando che il caso della Manada non è isolato, ma rappresenta un problema sistemico e strutturale. In Spagna ogni 8 ore una donna denuncia uno stupro. In Italia accadono 11 stupri al giorno. La violenza sessuale è solo una delle tante violenze che sono costrette a subire le donne in più della quale soffrono le donne. Per questo, questo caso rappresenta la necessità di lottare per la libertà sessuale e i diritti delle donne, perché alimenta la ‘cultura dello stupro’, all’interno di un sistema etero patriarcale in cui con sentenze come questa, ancora una volta si dà la colpa alla vittima, che non ha saputo reagire, perché se ci violentano e non reagiamo, l’abbiamo voluto, perché se ci violentano e denunciamo, non veniamo credute, se ci violentano e reagiamo finiamo ammazzate. Crediamo che questa sentenza dimostri la violenza istituzionale dello Stato attraversato dal maschilista e la sua complicità connivente con un sistema patriarcale che minimizza l’aggressione e solidarizza con gli aggressori. Gli stupratori non sono malati, sono figli sani del patriarcato. La testimonianza di una donna deve essere presa in considerazione. Il consenso non può essere oggetto di discussione, solo sì vuol dire sì. Non lasceremo che si perpetui la violenza sui nostri corpi. Le strade sono nostre. Oggi gridiamo #hermanayositecreo, gridiamo che noi siamo il branco. Se toccano a una ci toccano tutte. Vogliamo una risposta istituzionale che garantisca i nostri diritti e denunci le relazioni di oppressione. Abbiamo bisogno di polizia, giudici e società femministe. Per questo anche noi diciamo: non è abuso, è stupro. Non è un caso isolato, è il patriarcato. Ora più che mai, autodifesa. Questa è una guerra”.
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