Lo scrive Until the revolution commentando uno studio, diffuso nei giorni scorsi, su una possibile correlazione tra contagi e polveri sottili. Nel territorio metropolitano oggi otto nuovi decessi, e il totale dei positivi supera i 500.
“Il particolato atmosferico, oltre ad essere un carrier, cioè un vettore di trasporto e diffusione per molti contaminanti chimici e biologici, inclusi i virus, costituisce un substrato che può permettere al virus di rimanere nell’aria in condizioni vitali per un certo tempo, nell’ordine di ore o giorni”. Fa discutere in questi giorni il risultato di uno studio della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) che, in collaborazione con gli atenei di Bologna e Bari hanno analizzato in parallelo i dati Arpa sulle polveri sottili e i casi di contagio da Covid-19, arrivando alla conclusione che “esiste una relazione tra i superamenti dei limiti di legge delle concentrazioni di pm10 registrati nel periodo dal 10 al 29 febbraio e il numero di casi infetti da Covid-19 aggiornati al 3 marzo”. In Pianura padana i ricercatori hanno osservato curve di espansione dell’infezione “che hanno mostrato accelerazioni anomale, in evidente coincidenza, a distanza di 2 settimane, con le più elevate concentrazioni di particolato atmosferico, che hanno esercitato un’azione di impulso alla diffusione virulenta dell’epidemia”.
“Il sapere non è neutro e troppo spesso è mosso dalle logiche del profitto, dobbiamo dare battaglia per far circolare un’altra verità. La terribile crisi che stiamo vivendo non si è autogenerata, ma ha un’origine e una diffusione ben definiti, sui cui è importante riflettere”, ha commentato oggi Until the revolution – Ecologia politica. “La crisi che stiamo vivendo – aggiungono gli studenti – non è una disgrazia, è frutto di un sistema nocivo che con il suo estrattivismo e il suo mirare continuo a produrre sempre più profitto ha stremato il pianeta nel quale viviamo, alterando gli equilibri e creando un clima ostico per la vita! Questa è solo una delle fasi della crisi ambientale e della crisi climatica!”.
Sono intanto morte altre otto persone che avevano contratto il coronavirus, nelle ultime 24 ore rilevate, nel territorio metropolitano. I nuovi casi di positività sono 87, per un totale che arriva a 552 (di cui 144 nell’imolese). In Emilia-Romagna sono complessivamente 5.968 i contagi, 754 in più rispetto all’aggiornamento di ieri, a fronte di 20.753 campioni refertati. I decessi sono 640 (+109), in isolamento a casa ci sono 2491 persone (+295), i pazienti in terapia intensiva sono 267 (+7), e salgono a 239 (+62) le guarigioni, 20 delle quali effettive. 3.124 (+101) i posti letto aggiuntivi già allestiti: 2.707 ordinari e 417 di terapia intensiva.
Nelle altre province, Piacenza conta 1.575 casi (+147), Parma 979 (+110), Rimini 757 (+66), Modena 767 (+104), Reggio Emilia 773 (+165), Ravenna 213 (+28 in più), Forlì-Cesena 250 (+23), Ferrara 102 (+24).