Acabnews Bologna

Via Irnerio, fumata nera dall’incontro tra occupanti e Malagoli

Asia, oggi in Comune insieme a Pugno Chiuso: “Vogliono solo svendere patrimonio pubblico”, uniche risposte alla crisi “polizia e rimedi emergenziali”. Solidarietà da Usb nazionale. Social Log dà notizia di uno sfratto rinviato in via Massarenti.

29 Aprile 2016 - 19:58

Comunicato stampa dopo l’incontro con l’assessore Malagoli

Occupazione Asia via Irnerio - © Michele LapiniOggi dopo l’incontro con l’amministrazione comunale, nello specifico con l’assessore alla casa Malagoli, è stato eretto un muro da parte dell’amministrazione nei confronti di tutte lo soggettività che praticano la lotta per la casa. Nessuna possibilità di incontro nonostante le svariate critiche e relative soluzioni presentate dalla delegazione di Asia Usb e dalla delegazione del Comitato inquilini di via Gandusio e dell’Associazione Sindacale Pugno Chiuso. Le proposte portate al tavolo erano chiare: riutilizzo dello sfitto pubblico, con conseguente blocco di tutta la vendita del patrimonio immobiliare del comune e di Acer, assegnazione immediata di tutti gli appartamente Acer sfitti e murati, sanatoria per le occupazioni a scopo abitativo presenti nella città di Bologna tra cui quella gestita da Asia-usb che è pronta a subire un imminente sgombero.

Nessuna presa di posizione netta da parte dell’assessore alla casa riguardo la possibilità di cambiare radicalmente le politiche abitative nella città di Bologna.

Questa amministrazione, seguendo le linee guida del PD nazionale, è interessata solamente alla privatizzazione e alla svendita del patrimonio pubblico rispondendo alla crisi abitativa utilizzando la forza della polizia e i rimedi emergenziali dei servizi sociali.

Di fronte a questa situazione la risposta di Asia Usb e degli occupanti di Via Irnerio rimane chiara, la resistenza ad oltranza all’interno della propria occupazione che ormai da anni chiamano casa.

Nè l’imminente sgombero nè le 13 denunce emesse dalla questura per l’occupazione del tetto del comune fermeranno la determinazione degli occupanti e degli attivisti di Asia.

Di fronte alla repressione, unica soluzione da parte della governance cittadina, la resistenza diventa sempre più necessaria, sia nei confronti dell’apparato di sicurezza sempre pronto a sgomberare violentemente le famiglie e a denunciare gli attivisti, sia nei confronti degli apparati dei servizi sociali sempre pronti a ricattare la propria popolazione di riferimento quando alza la testa e reclama ciò che gli spetta: casa reddito e dignità.

Non potendo avere nessun reale confronto con l’amministrazione – e anche quando c’è riscontriamo sempre una mancata volontà politica di agire in primis per garantire i diritti primari – ci appelliamo alla cittadinanza e ai movimenti per la casa per continuare una lotta che riguarda tutti, dai senza casa agli occupanti passando per gli inquilini resistenti delle case popolari. Rimane sempre più necessaria l’urgenza di unificare le lotte attraverso le diversità delle soggettività che le praticano perchè le occupazioni possono essere sgomberate ma un movimento per la casa unito non può essere sconfitto cosi facilmente.

Perciò rilanciamo da lunedi 2 Maggio le colazioni resistenti sotto Via irnerio 13 dalle sei di mattina alle dieci per continuare a dimostrare la determinazione degli occupanti.

Basta sfratti
Basta sgomberi

Asia-Usb Bologna

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Solidarietà agli attivisti Asia di Bologna in lotta per il diritto alla casa

Il Coordinamento Nazionale dell’Unione Sindacale di Base, appresa la notizia delle denunce che hanno colpito 13 attivisti dell’As.I.A e dell’Unione Sindacale di Base per la protesta contro l’annunciato sgombero dell’occupazione di Via Irnerio, culminata con l’occupazione dei tetti del Comune, esprime tutta la propria solidarietà e sostegno attivo alla lotta per il diritto alla casa.

I capi d’imputazione, interruzione pubblico servizio, manifestazione non autorizzata e resistenza con il corredo di lesioni a pubblico ufficiale – come riportato dagli organi di stampa- assolutamente sproporzionati rispetto alle forme assunte dalla protesta, la dicono lungasull’atteggiamento di chiusura dell’amministrazione comunale di fronte aldisagio sociale causato dalle politiche di austerità portate avanti dal Governo Renzi, con il consenso e la complicità delle istituzioni locali.

Sempre più spesso le giuste rivendicazioni sui diritti dei settori sociali più deboli ricevono solamente risposte repressive, sempre più spesso i bisogni di larghe fasce di popolazione, impoverite dalle drastiche misure di
tagli ai servizi sociali imposti dall’Unione Europea, vengono ridotti a questioni di ordine pubblico.
.In questo contesto un’ iniziativa di protesta contro gli sgomberi e l’assenza di una risposta all’emergenza casa diventa un crimine, perché oggi ogni resistenza a queste scelte politiche non è più ammessa, perché si cerca
di annullare perfino l’esistenza di ogni opposizione sociale e sindacale, si vuole negare la stessa possibilità di lottare per una società dove non siano dominanti le logiche del profitto e della speculazione.

Tutto ciò si accompagna infatti a quel complesso di controriforme, dal Jobs Act alla privatizzazione dei Servizi Pubblici Locali, dalla riforme costituzionali all’attacco ai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, dalla precarietà ai licenziamenti di massa, che ormai sono il tratto caratteristico di questi anni.

La resistenza allo sgombero di Bologna si inserisce nella più ampia lotta per l’affermazione del diritto all’abitare che migliaia di famiglie conducono in Italia ed entra a pieno titolo nella Campagna ‘ Voglio lavoro e stato sociale che USB ha lanciato e sta portando avanti con determinazione.

Coordinamento nazionale Usb

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Ancora uno sfratto rinviato: Mohamed e la sua famiglia resistono!
Picchetto antisfratto (foto fb Social Log)
Stamattina abbiamo resistito allo sfratto assieme a Mohamed e la sua famiglia. Mohamed vive in via Massarenti 404 assieme alla moglie e alla madre invalida e ha due figlie che attualmente si trovano all’ estero. La sua situazione si è resa alquanto critica e insostenibile dopo la perdita del suo posto di lavoro a Ravenna. Impossibilitato a pagare l’affitto, grazie al picchetto ha ottenuto il rinvio dello sfratto al 15 Giugno, in attesa che ci sia la possibilità di poter attivare anche per lui il protocollo antisfratto strappato con la lotta nei mesi precedenti.

Come per Mohamed, continueremo ad attivarci e a moltiplicare la presenza nei quartieri e resistere giorno dopo giorno!

Comitato Inquilini Resistenti con Social Log