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Via Gandusio, sfratto rinviato [+comunicato]

Rinviato lo sfratto previsto ai danni di inquilini in emergenza abitativa a cui l’Acer aveva triplicato l’affitto. Intanto il Comitato inquilini espone la situazione in un articolato documento.

21 Novembre 2014 - 17:28

comi“Oggi inquilini di via Gandusio e solidali hanno dato vita a un picchetto anti-sfratto molto partecipato e determinato. Grazie alla lotta lo sfratto previsto è stato rinviato di sei mesi. Notizia accolta con grande gioia al presidio e dai balconi dei palazzi circostanti”. Lo riferisce Idra, su Facebook. “Intanto cresce sempre più una volontà collettiva di opporsi insieme alle quotidiane ingiustizie nella crisi infinita. Qui non entrerà nessun ufficiale giudiziario, non sarà effettuato nessuno sfratto. Basta sfratti, basta rincari, casa-luce-acqua-gas per tutt* subito! W la lotta per la casa”. Anche gli attivisti di Ioccupo hanno partecipato al picchetto: “Sfratto rinviato di sei mesi. Settimana prossima saremo di nuovo qua! #bastasfratti #dirittoallacittà”.

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> Il comunicato del Comitato inquilini via Gandusio:

“Il Comune trae guadagno da tutto ciò. Siamo trattati peggio dei cani. I cani vengono messi in canile dalla strada, mentre noi veniamo buttati in strada” (un inquilino di casa popolare).

Stamattina, 21 novembre, il picchetto anti-sfratto del comitato inquilini di via Gandusio ha ottenuto il rinvio di 6 mesi dello sfratto previsto per una famiglia il cui contratto era terminato. A quest’ultima era stato promesso un alloggio definitivo, per cui hanno pagato le maggiorazioni previste allo scadere dei contratti temporanei e i costi elevatissimi di affitto ed utenze. Con una telefonata, tuttavia, l’Acer ha gentilmente comunicato che quell’alloggio stava per essere sgomberato dagli “abusivi”, che la famiglia era sotto sfratto. Le operazioni criminali del Comune sulla pelle degli inquilini delle case popolari, hanno oggi trovato una più che degna risposta.

La determinazione degli inquilini e dei solidali ha dato prova di sé. Lo sciacallaggio dell’Acer stavolta è stato fermato. La famiglia in questione non ha risolto il suo problema. Ma avrà ancora il tetto necessario per un po’ e oggi ha potuto apprezzare il calore di una comunità che supera la divisioni nazionali e le diffidenze e combatte compatta l’ingiustizia. Alla chiamata del comitato degli inquilini a resistere allo sfratto, lanciata nei giorni precedenti e la mattina stessa, molti hanno risposto. Presentatosi l’ufficiale giudiziario assieme a due dell’Acer, ha sentito finalmente il ruggito dei palazzi. Una delegazione del picchetto insieme all’inquilino ha quindi ottenuto il rinvio. Un risultato per nulla scontato, senza la forza e la determinazione messe in campo.

Questa piccola vittoria, chiaramente non annulla il problema abitativo di questa e di altre famiglie e persone. Ribadiamo uno dei nostri diktat principali: basta con i contratti a termine e le concessioni provvisorie, vogliamo la stabilizzazione dei contratti e assegnazioni definitive…va ricordato che le case popolari sono dei lavoratori in difficoltà di ogni nazione che vivono e lavorano qui. ACER e Comune di Bologna sono solo dei pessimi gestori. Oggi gli inquilini hanno dimostrato che l’unità tra proletari, al di là degli egoismi, dell’interesse personale e della nazionalità, può esprimere una vera forza. In grado di rispondere allo sfruttamento e all’estorsione a cui siamo sottoposti. Questo è il secondo rinvio ottenuto dal Comitato, tramite il picchettaggio dei palazzi.

Il prossimo sfratto è previsto per il 27 novembre, giovedì prossimo. Il problema abitativo che riguarda le case popolari è generalizzato, alla faccia dei politicanti che minimizzano, per nascondere le proprie manovre e i propri scheletri. Il comitato dovrà respingere l’ennesimo attacco sferrato agli inquilini e rilanciare la lotta, collegandosi con chi si trova costretto a vivere in simili condizioni nei quartieri popolari di tutta Bologna e non solo.

Pretendiamo il blocco immediato dell’aumento delle utenze che grava su tutti gli inquilini che alloggiano nei palazzi ACER. Tra l’altro non si riesce ad avere un riscontro cartaceo sul consumo realmente sostenuto con le varie tariffe collegate.

Pretendiamo quindi che venga eseguita una vera manutenzione interna ed esterna agli alloggi, visto la fatiscenza degli stessi. La premiata ditta ACER e Comune di Bologna potrebbe così davvero iniziare ad investire il famoso “tesoretto” incamerato con la complicità dell’ERP sulla pelle degli inquilini. Sempre che i soldini non abbiano preso il “VOLO” da qualche parte.

Bisogna lottare UNITI contro chi ci sta togliendo i nostri diritti e ci nega sempre più la soddisfazione di bisogni essenziali e primari. Questo SISTEMA, non solo non potrà garantirci un vero benessere, ma la sua sopravvivenza significa immiserimento e rapina di massa.

Comitato Inquilini via Gandusio

> Leggi il documento del Comitato Inquilini via Gandusio