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Via Fioravanti, “i nuovi poveri della città prendono parola”

Social Log: “Chiediamo l’apertura di un tavolo che affronti la moratoria immediata degli sfratti e che dia gli strumenti alle pratiche di autorecupero dello sfitto e del non utilizzato per contrastare l’emergenza abitativa”.

05 Dicembre 2014 - 16:36

15945172172_e5942aa702_zNon vogliamo neanche commentare le dichiarazioni dell’assessore Frascaroli a riguardo del “chi usa le famiglie in stato di disagio”, crediamo infatti che la risposta la da già la cronaca nera e giudiziaria del nostro disgraziato paese che ci racconta di fascisti stragisti ex-Nar, clan mafiosi, cooperative ed esponenti istituzionali lucrare milioni e milioni di euro sull’emergenza abitativa. Noi con qualche decina di famiglie abbiamo semplicemente trovato un tetto in uno stabile abbandonato da anni e lo abbiamo fatto con la dignità e il coraggio di chi vuole combattere il proprio stato di povertà provocato dalla crisi e dalle politiche di austerità.

Nell’occupazione di via Fioravanti ci sono i vecchi e nuovi poveri che come sta documentando Repubblica TV e gran parte della stampa locale soffrono dello smantellamento del welfare e delle trasformazioni del mercato del lavoro: c’è una maestra precaria costretta a lavorare a progetto con partita Iva per qualche spicciolo; c’è un piccolo artigiano bolognese con famiglia, anche lui partita Iva, e massacrato dall’Equitalia del Governo Monti; c’è il facchino con residenza in paesi limitrofi ma da anni domiciliato a Bologna che da poco è stato licenziato; c’è un pizzaiolo con tre figli, in Italia da 14 anni, in cui ha versato tutti i contributi e che giustamente non segue il consiglio dell’assistenza sociale di abbandonare il nostro paese e lasciare qui i suoi contributi e soprattutto il futuro dei suoi figli; ci sono storie come queste, o come quelle di famiglie che sono passate per il centro d’accoglienza Matteo 25 di Bologna su indicazione dell’assistenza sociale di altri comuni dove una struttura fatiscente, inzuppata di muffa e infiltrazioni d’acqua, a cui veniva tolta la luce la notte dai gestori per risparmiare non permettendo neanche di scaldare il latte per i bambini appena nati, toglieva la dignità alle famiglie letteralmente parcheggiate in un tugurio (invitiamo l’opinione pubblica cittadina a verificare quanto stiamo denunciando!). Queste sono le storie di vita che abitano all’occupazione di via Fioravanti, e nella maggioranza dei casi sono storie di vita invisibili alle istituzioni perché risultato di un fenomeno di povertà recentissimo e attualissimo, ed effetto della scarsità di risorse destinate al welfare. Questo semmai è il problema politico che poniamo con forza nella nostra città: le nuove povertà si fanno avanti prodotte dai tagli alla spesa pubblica, dalla scarsità di risorse destinate al welfare, e dalle trasformazioni del mercato del lavoro. Per questo il conflitto sociale c’è già, e anche senza di noi! Noi, con umiltà e passione, proviamo a dargli una forma collettiva per evitare guerre tra poveri e xenofobia, solitudini, suicidi e porre il problema della distribuzione delle risorse collettive! La nostra città, che si appresta a divenire città metropolitana, ha il coraggio di affrontare questo contesto?

Abbiamo valutato come un primo passo positivo il “protocollo” ma pensiamo anche che sia necessaria una moratoria immediata degli sfratti e la fine degli sgomberi, pensiamo che sia necessario rivedere immediatamente il regolamento delle graduatorie per l’assegnazione alle case popolari, e soprattutto ridistribuire in basso la ricchezza sociale che come dimostrato dall’inchiesta “MafiaCapitale”: i soldi ci sono, e con che cifre! Invitiamo quindi a guardare e a puntare il dito in alto, dove si decide che milioni di uomini e donne debbano vivere in estrema povertà e sofferenza sociale, e non a criminalizzare chi cerca di trovare una soluzione agli effetti di queste politiche.

Chiediamo l’apertura di un tavolo che affronti la moratoria immediata degli sfratti e che dia gli strumenti alle pratiche di autorecupero dello sfitto e del non utilizzato per contrastare l’emergenza abitativa e le politiche di speculazione che abitano il nostro territorio.

Social Log

> Appuntamenti:

– Domani sabato 6 dicembre dalle 11.30 in Montagnola per un presidio-volantinaggio

– Dalle 18 assemblea di presentazione al Quartiere alla nuova occupazione di via Fioravanti 27