Culture

Utopia e rivolta: un percorso nel cinema di Marco Bellocchio

Prende il via al cinema Lumiere, la rassegna dedicata ad uno dei protagonisti del cinema italiano: Marco Bellocchio. In programma nel mese di Dicembre, molti dei suoi capolavori.

02 Dicembre 2009 - 20:24

Sono due brevi documenti ad aprire la rassegna Utopia e rivolta, dedicata all’opera di Marco Bellocchio: Discutiamo, discutiamo e Sogni infranti – ragionamenti e deliri. Come dichiara lo stesso regista intervenuto ieri sera al Lumiere dopo la visione delle due pellicole, si tratta di lavori molto diversi ma che hanno un filo comune che li unisce; tale filo è il Sessantotto, il movimento studentesco e operaio, analizzato secondo prospettive diverse. In Discutiamo, discutiamo assistiamo alla rappresentazione grottesca del primo periodo della “contestazione”, quello appunto delle discussioni piuttosto animate tra studenti contro e a favore del movimento e tra questi ultimi e i professori. Si tratta di un video semi-amatoriale girato proprio in quegli anni dal giovane regista che volgeva il suo sguardo incerto e autoironico al movimento, mettendone in luce i punti di forza  così come i difetti strutturali, il tutto raccolto in un genuino spontaneismo che fu forse la stagione più produttiva e “rivoluzionaria” del Sessantotto. Sogni infranti – ragionamenti e deliri è invece un documentario incentrato sulle Brigate Rosse e sull’assassinio di Aldo Moro, tema al centro di una delle sue pellicole più famore: Buongiorno notte. Come si intuisce dal titolo, si tratta di una riflessione amara sulla lotta armata, fatta per bocca di due ex brigatisti che di tale lotta furono protagonisti. Ciò che appare evidente dalle parole dei due intervistati è la loro lucidità che sembra porsi in antitesi alla follia apparente che muoveva le loro azioni in quegli anni. Tale contraddizione in realtà è solo apparente, è infatti lo stesso ex brigatista Enrico Fenzi a spiegare come fosse un processo mentale assolutamente logico e razionale a guidare le loro scelte in quegli anni, un processo che certo difettava di capacità di analisi politica della società, ma che mostrava l’assoluta necessità dell’azione terroristica con argomente perfettamente razionali. E’ proprio a questa “razionalità delirante”  che Bellocchio allude nel sottotitolo del documentario. Ai due documentari è seguita la proiezione di Vincere, l’ultimo capolavoro di Bellocchio applaudito in tutto il mondo, che mostra la figura di Mussolini da un punto di vista strettamente umano e personale, secondo i canoni tipici della poetica bellocchiana. La rassegna continuerà nei prossimi giorni con la proiezione di alcune tra le pellicole più celebri del regista.

info:  http://www.cinetecadibologna.it/Utopia_rivolta_Bellocchio/ev/programmazione