Al motto di #DisruptJ20, in piazza ieri molti movimenti nordamericani, dagli ecologisti a Black lives matter, dai Sioux agli antifa, quest’ultimi violentemente attaccati dalle forze di polizia.
Mentre alla Casa Bianca si insedia Donald Trump, che giurerà come da tradizione yankee sulla bibbia di Lincoln per poi tenere un discorso di inaugurazione basato sulla sua “visione filosofica” degli Stati Uniti e dell’essere americano oggi, in tanti e tante stanno scendendo in piazza al grido di “Disrupt J20” e “No peaceful transition!”, nessuna transizione pacifica verso l’ascesa al potere del magnate delle telecomunicazioni.
Già iniziati i blocchi e le proteste sin dalle prime ore del giorno in USA, agiti all’altezza di alcune delle vie che portano alla Casa Bianca, circondate da un ingente schieramento di forze dell’ordine. All’altezza di Logan Square si è riunito il blocco antifascista e anticapitalista, che mentre cercava di raggiungere la Casa Bianca è stato come pronosticabile attaccato dalla polizia con lancio di lacrimogeni, idranti, gas urticanti al peperoncino e granate stordenti. Molte vetrine di banche e assicurazioni sono state distrutte dai manifestanti.
In piazza sono scese tutte le anime del movimento americano; la rete di Black Lives Matter, quella contro il Climate Change (tema su cui Trump è di fatto negazionista), i networks no war e delle tante campagne di lotta sul lavoro come #fightfor15. Ad uno dei checkpoint si è anche radunato il movimento NoDapl attivo in North Dakota
Intanto anche sul web Anonymous ha laniciato la sua partecipazione alla giornata raccogliendo sotto l’hashtag #OpDeathEaters tutta una serie di documenti che rendono chiara la natura razzista, omofoba e sprezzante verso il più debole del Presidente Eletto. Trump sta insediando con sé la sua squadra di ministri, tutti di fatto esponenti delle più grandi lobby economico-militari-industriali, e Anonymous sta ripercorrendo tutti gli intrecci oscuri del passato del neo Presidente americano.