Attualità

Usa / #GlobalStrike! Da est a ovest sciopero generale. Cortei, scontri e arresti in tutto il Paese

A New York sulle tracce dello sciopero migrante. Scioperi a Los Angeles (aereoportuali), San Francisco (traghetti). Scontri a Oakland e Seattle. Arrestate in tutto oltre 50 persone.

02 Maggio 2012 - 16:58

Il bilancio del Primo Maggio negli Usa è quello di una giornata storica. Cortei di migliaia e migliaia di persone hanno attraversato le città americane da est ad ovest, passando per il nord, andando a comporre il primo Sciopero Generale della Storia americana. Non una Festa (il Primo Maggio si lavora negli Stati Uniti), ma una grande giornata di lotta che ha saputo unire i lavoratori e le lavoratrici, i precari e le precarie, i migranti e le migranti di tutto il mondo. Lasciando immaginare tutta la potenza contenuta nell’idea di #GlobalStrike.

A New York il movimento #OccupyWallStreet aveva chiamato allo “sciopero fantasma” sulla scia della Giornata Senza di Noi (La Journée Sans Nous) del 1 Marzo Migrante europeo. “A day without the 99%”: dietro questo slogan l’invito a non consumare, prendersi un giorno di ferie e inventare mille e una forma per mettere in atto lo sciopero. Si sono radunati in diverse decine di migliaia (le stime fatte a distanza dai giornali nostrani parlano di 30-40mila persone) davanti alla biblioteca in Bryant Park, dirigendosi come prima tappa davanti al Grand Central Terminal al grido “Tax the millionaires”. Il corteo è poi proseguito verso Wall Street passando per Zuccotti Park. La severa polizia newyorkese è intervenuta in diverse occasioni per impedire l’occupazione della carreggiata (che comunque, vista la grandissima partecipazione, si è verificata puntualmente durante tutto il percorso della manifestazione), cercando con maniere non del tutto “polite” (“tr.it: “gentili”) di ricacciare la gente sui marciapiedi. Durante queste operazioni le forze dell’ordine hanno eseguito alcuni fermi, tra le 35 e le 40 persone a fine giornata.

A Washington è stata organizzata una marcia che ha sfilato fin sotto la Casa Bianca chiedendo di “mettere fine alla guerra, al razzismo, al sessismo e al capitalismo e per restituire il potere ai lavoratori».

Sulla West Coast lo sciopero è stato più deciso: sull’onda dell’appello Occupy First May – GlobalStrike del movimento OccupyOakland in diverse città della costa ci sono state azioni, cortei, scioperi e scontri con la polizia.

Proprio a Oakland i manifestanti hanno invitato durante il corteo i commercianti a chiudere i loro negozi ed a partecipare allo sciopero generale. Sono state quindi sanzionate le banche incontrate sul cammino della manifestazione e la polizia ha risposto con lacrimogeni e cariche che hanno innescato gli scontri protrattisi per tutto il pomeriggio. In piazza, ma con corteo seperato degli Occupy, anche migranti e sindacati che hanno dato vita al May Day Rally for Dignity and Resistance. A Seattle i manifestanti hanno imposto la chiusura di alcuni negozi e, anche in questo caso, è intevenuta la polizia. Manifestazioni si sono tenute anche nelle città di Portland, Los Angeles, San Francisco.

Queste ultime due hanno visto alcuni dei più importanti scioperi di lavoratori e lavoratrici della giornata: a San Francisco sono scesi in piazza gli addetti ai traghetti, mentre a Los Angeles hanno incrociato le braccia gli addetti ai servizi dell’aereoporto, manifestando con cartelli davanti all’ingresso del Los Angeles International Airport. Sempre a San Francisco, il movimento Occupy locale ha tentato, per la seconda volta, l’occupazione di una palazzina di proprietà dell’arcidiocesi cattolica con l’intenzione di farne un community center e  una mensa/rifugio per i senza dimora. Dagli ultimi aggiornamenti, l’occupazione sarebbe finita questa mattina all’alba, portando all’arresto di un’attivista. A Los Angeles, inoltre, l’annuale “May Day immigrant and labor-rights march” si è unita al corteo Occupy, aumentando la portata della strategia dei “winds”, quattro “carovane” previste ai quattro angoli della città, unitesi poi nel centro cittadino, paralizzando il traffico. Verso la metà della manifestazione si sono verificati scontri con la polizia, massicciamente presente nel presidiare le strade e la City Hall.

d.g.