Ma torna ad appellarsi ai ricercatori perché tolgano il blocco della didattica, nonostante non ci sia nessuna novità sul ddl Gelmini atteso in aula alla Camera a metà mese
«Nessun preside mi ha parlato di bandi» per sostituire i ricercatori che
non faranno lezione con docenti a contratto, ha dichiarato oggi il rettore dell’Alma Mater Ivano Dionigi, completando la marcia indietro sull‘ipotesi-crumiraggio. specificando che ogni facoltà sta valutando autonomamente come fronteggiare il blocco della didattica deciso dai ricercatori.
«Astenersi dalla didattica è nei loro diritti», ha aggiunto, rinnovando l’appello al «senso di responsabilità» dei ricecatori, perché pongano fine alla protesta, nonostante non ci sia alcuna novità riguardo il loro futuro.
La categoria, ricordiamo, è considerata «ad esaurimento» dal ddl Gelmini approvato al Senato a fine luglio e che approderà in aula a Montecitorio a metà mese, con una settimana di ritardo.
Correlati
- Dionigi proporrà il rinvio dell’inizio dell’anno accademico al 5 ottobre
- Ateneo, ok del Senato al rinvio delle lezioni. «Poi però basta proteste, eh»
- Aumentano le adesioni al blocco della didattica, Dionigi in difficoltà
- «Al fianco dei ricercatori!»
- Gigi Roggero: «Il rettore cerca di scatenare una guerra tra poveri» [audio]
- «Senza ricerca il futuro non comincia»
- Ateneo, in calendario venerdì il Senato sul blocco della didattica, ma potrebbe essere anticipato