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Università, blitz in CdA contro l’applicazione del ddl Gelmini [foto]

Annullata la seduta del Consiglio di Amministrazione che doveva discutere la riforma dello statuto dell’Università.

15 Marzo 2011 - 16:47

Una cinquantina di studenti, precari e docenti hanno invaso questa mattina il Consiglio di Amministrazione dell’Università che doveva discutere il lavoro della Commissione Statuto. Con megafoni e striscioni contro il ministro Mariastella Gelmini ed il rettore Ivano Dionigi (“Fuori la Gelmini dall’Universita’, non capitale umano ma bisogni e desideri” e “Dionigi commissariato”) gli studenti hanno interrotto la seduta.

“Porteremo panini e bibite, ma da qui non ce ne andiamo- si urla al megafono- resisteremo un minuto in piu’ di voi”. Questo perche’ “vogliamo bloccare il Cda per bloccare la commissione Statuto- spiega uno degli studenti, Simone- che dettera’ le linee di applicazione della riforma Gelmini in questo Ateneo”. Anche perche’ “guarda caso la nostra richiesta di audizione, come Laboratorio di autoformazione di Lettere- continua Simone- e’ l’unica che non risulta accolta”.

Dopo circa mezz’ora il rettore decide di sospendere la  prima aprte della seduta, quella relativa appunto all’analisi dello statuto.  Sostegno alla protesta arriva anche dai rappresentanti del personale tecnico-amministrativo presenti nel CdA.

> Leggi il comunicato diffuso dopo il blitz in CdA:

Oggi in tanti studenti, precari, docenti abbiamo interrotto la programmata audizione della Commissione Statuto in Consiglio di Amministrazione dell’Università. Abbiamo sottolineato sin dall’approvazione del ddl Gelmini nell’autunno scorso che la battaglia per impedirne l’applicazione reale non avrebbe avuto pausa.

La Commissione Statuto, nominata in maniera monarchica a marzo dell’anno scorso dal Rettore, è il simbolo della volontà dell’Ateneo di non mettere in critica i tagli, i licenziamenti, l’attacco alla qualità dei saperi di cui consiste il piano di Gelmini e Tremonti. Peraltro sottolineiamo l’assoluta mancanza di trasparenza che caratterizza i lavori di questa Commissione e la parzialità della sua composizione.

Obiettivo è a questo punto, vista la chiara volontà degli organi accademici, rettore in primis, di andare avanti con l’applicazione della riforma, impedire che a luglio l’università abbia il suo statuto e di conseguenza che l’Ateneo sia commissariato. Abbiamo più volte denunciato la necessità che il Rettore prendesse posizione e si dimettesse; ovvia risposta, il silenzio e il tirare dritto, attaccando di fatto i diritti dei tanti studenti, ricercatori, docenti e tecnici-amministrativi che subiranno le conseguenze di questa riorganizzazione dell’Università.

Continueremo nei prossimi mesi a dare battaglia e ad allargare il più possibile il fronte della protesta, consci dell’importante presa di coscienza di molti settori dell’università.

Studenti precari e docenti dell’Università di Bologna

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