“La situazione è un po’ difficile”, ammette la direzione del penitenziario, aggiungendo che Hera ha iniziato alcuni lavori “ed entro fine giugno dovremmo poterne uscire”.
In questi giorni si parla molto degli effetti della siccità ma per alcune centinaia di persone la mancanza d’acqua è già un problema effettivo e quotidiano: con il caldo opprimente di questi giorni, un intero piano del carcere della Dozza è all’asciutto. “La situazione è un po’ difficile”, ha dichiarato la direttrice Rosa Alba Casella: “Come tutti gli anni l’aumento delle temperature ha provocato una maggior richiesta di acqua, si abbassa la pressione e al terzo piano l’acqua non arriva. Hera ha però iniziato dei lavori ed entro fine giugno dovremmo poter uscire da questa situazione”.
Correlati
- Carcere della Dozza, una cosa è certa: staranno tutte/i peggio
- In Emilia-Romagna quasi 300 detenute/i a rischio suicidio
- Due detenute morte e una terza che ha tentato il suicidio: che succede alla Dozza?
- Tentato suicidio alla Dozza, la rabbia delle/i detenute/i: “Fino a dove volete spingerci?”
- Rivolta alla Dozza nel marzo 2020: quattro condanne in abbreviato
- Dozza, le/i detenute/i prendono parola: “Un solo medico, diritto alla salute non garantito”
- Dozza, il sovraffollamento perenne: 761 presenze per 502 posti