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Un altro studentato di lusso, Cua: “Vergognoso lasciare spazio a predatori privati”

Studenti in presidio davanti al cantiere: “Queste strutture rappresentano un modello di città escludente ed elitario che contribuisce giorno dopo giorno ad acuire la frattura tra chi ha passato o passerà una quarantena serena e dignitosa e chi invece è stato o sarà costretto a farlo in topaie fatiscenti a prezzi esorbitanti”.

12 Novembre 2020 - 10:15

“La branca immobiliare di una holding multinazionale che gestisce un patrimonio di 37 miliardi di euro  ha deciso di investire 62 milioni per la costruzione di un nuovo studentato di lusso. Dopo The Student Hotel altre società miliardarie sono pronte a speculare sui bisogni di studenti e studentesse di Bologna, in particolare sull’esigenza di un tetto sotto cui dormire, vivere, studiare e sognare”. Lo denuncia il Collettivo Universitario Autonomo, che ieri pomeriggio ha manifestato davanti al cantiere di via Sebastiano Serlio.

Il Cua cita le parole del dirigente della holding: “La città soffre di una cronica penuria di alloggi per studenti, nonostante sia sede di una delle più antiche e prestigiose università del mondo e una destinazione popolare per gli studiosi nazionali e internazionali”, e scrive: “Ci sembra vergognoso che le istituzioni che dovrebbero dare risposte a questi problemi continuino a fare orecchie da mercante e a lasciare spazio a questi predatori privati! Dal 2004 i posti in studentato non sono aumentati neanche di un’unità nella nostra città, anzi, a causa della situazione di pandemia sono stati dimezzati! Nel mentre la Bolognina viene colonizzata da multinazionali a dalle loro ridicole retoriche sulla creatività e l’inclusione. Ciò che queste strutture rappresentano è un modello di città escludente ed elitario che contribuisce giorno dopo giorno ad acuire quella frattura, già profonda di per sé, tra chi ha passato o passerà una quarantena serena e dignitosa e chi invece è stato o sarà costretto a farlo in topaie fatiscenti ottenute comunque a prezzi esorbitanti o addirittura rinuncerà a vivere nella città dove ha scelto di mettere radici a causa della precarietà della propria vita. Con alle spalle una mobilitazione contro questo modello di città che ci ha vist* attraversare – nell’autotutela collettiva – le strade della Bolognina contro The Student Hotel e con una critica profonda al sistema universitario del tutto inaccessibile e verticista, questo sabato attraverseremo ancora le piazze della nostra città all’urlo di ‘Salute, soldi, dignità’ insieme a lavoratori e lavoratrici precari/e, a riders, ad operatori sanitari e a tutt* coloro che stanno pagando le conseguenze di questa crisi, insieme a chi che pensa e pretende che la definizione stessa di lusso sia da decostruire in favore di un reddito per una vita degna e non per la sopravvivenza!”