Attualità

Turchia / Morto un quindicenne, si riaccende la rabbia

Deceduto ieri mattina dopo quasi nove mesi di coma Berkin Ekvan ottava vittima degli scontri di Gezi Park. Manifestazioni e disordini in tutto il paese.

12 Marzo 2014 - 11:57

(da GlobalProject)

“Abbiamo perso nostro figlio Berkin Elvan alle 7.00 del mattino. Condoglianze a tutti noi”… questo il twitter tramite il quale la famiglia alle 7,30 di questa mattina ha reso nota la notizia della morte di Berkin.

Ed ancora Gulsul Elvan, madre del ragazzo dichiara ” Non è stato Allah a prendere mio figlio, è stato [il primo ministro Recep] Tayyp Erdogan”

Si è spento in prima mattinata, dopo 269 giorni di coma, il quindicenne colpito da un lacrimogeno in testa durante le proteste di Gezi Park ad Istanbul, lo scorso giugno, nel quartiere di Okmeydani.

Uscito da casa per comprare il pane era stato vittima di un’ aggressione da parte delle forze di polizia.

Berkin è stato uno dei primi simboli della brutalità della violenza della polizia perpetrate in quei giorni.

Decine di persone si sono immediatamente radunate questa mattina, dopo le dichiarazione della famiglia, davanti all’ ospedale ad Istanbul dove Berkin era in convalescenza in segno di solidarietà e di vicinanza alla famiglia quando la polizia è intervenuta con gas lacrimogeni nonostante l’ entrata dell’ ospedale fosse nelle vicinanze.

Immediata la reazione in tutta la Turchia dove sono previste manifestazioni in 31 città.

Ad Ankara, dove è stata annunciata una manifestazione nel pomeriggio a Guven Park, ha avuto inizio una protesta silente che sta vedendo un numero sempre maggiore di partecipanti sedersi nella piazza principale di Kizilay.

Ad Istanbul, i commercianti e i negozianti del quartiere in cui vive la famiglia di Berkin, Okmeydani, hanno deciso di chiudere bottega in segno di sostegno alla famiglia.

Studenti delle scuole superiori e delle università hanno deciso di boicottare le loro lezioni.

Berkin Elvan è la più giovane delle 8 vittime degli scontri di Gezi Park.

 

> L’appello che, in varie lingue, sta circolando sulle mailing list internazionali di movimento:

Il primo giugno 2013 Berkin Elvan, un ragazzo di appena 14 anni, e’ stato colpito da una capsula gas di 850 grammi. La polizia ha mirato alla testa. Berkin non era una manifestante; era soltanto sceso in strada per comprare del pane. E’ rimasto in coma per 268 giorni, combattendo infezioni e febbre alta. Quando e’ morto, alle sette di questa mattina, pesava ormai soltanto 16 kg. In questo momento la polizia sta attaccando l’ospedale dove e’ rimasto ricoverato tutti questi mesi e un manifestante e’ stato appena colpito alla testa. Come Berkin. E come Berkin, ha perso conoscienza.

Alla famiglia di Berkin non e’ stato concesso neanche il diritto al piangere il proprio figlio. Questa e’ la polizia in Turchia. Fai sapere a tutti della dittatura di Erdogan!