Aperta oggi, sotto le finestre di viale Aldo Moro, la mobilitazione promossa da Extintction Rebellion: al centro della protesta, tra i vari punti, il Patto per il lavoro e per il clima, il progetto del Passante di mezzo e l’attività dell’aeroporto Marconi.
Bandiere, striscioni, tazebao e anche un paio di dinosauri che la loro, di estinzione, non hanno potuto evitarla: il tutto sotto le finestre della Regione Emilia-Romagna per dare il via alla tre giorni di mobilitazione promossa da Extinction Rebellion, che andrà avanti anche domani e domenica. “Il collasso climatico continua ad accelerare e i nostri politici sprecano anno dopo anno. L’emergenza climatica ed ecologica sta minacciando tutto ciò che amiamo. E di fronte a un governo che continua ad alimentarla con miliardi di fondi pubblici, non ci rimane altra scelta se non quella di unirci per fare pressione alle istituzioni. Ogni volta che nella storia un movimento di disobbedienza civile ha coinvolto il 3,5% della popolazione, i governi sono stati costretti ad ascoltarlo. I diritti di cui godiamo oggi sono frutto di queste proteste”, scrive Extinction Rebellion per presentare la protesta. L’obiettivo è dare “una prima scossa alla nostra Regione”, prosegue il comunicato, attraverso “azioni di protesta e di disobbedienza civile nonviolenta per fare pressione sulla Regione Emilia-Romagna affinchè prenda impegni più ambiziosi per fronteggiare questa crisi e ponga fine ad opere di greenwashing”.
Una richiesta è che “venga rivisto il Patto per il lavoro e per il clima, che contiene l’agenda climatica regionale. Gli obiettivi posti al 2050 sono tardivi e non scongiureranno conseguenze catastrofiche, come afferma la quasi totalità della comunità scientifica. Soprattutto vorremmo mettere in luce le grandi contraddizioni nelle scelte politiche della Regione, gli allargamenti del Passante di mezzo e dell’ aeroporto Marconi fra le altre, che evidentemente rendono impossibile il raggiungimento degli obiettivi da loro stessi fissati”. Inoltre, si chiede “che venga ascoltata la cittadinanza attraverso un organo di democrazia partecipativa, le Assemblee cittadine, che possano affiancare il lavoro degli organi già esistenti nell’ideazione e implementazione di politiche pubbliche necessarie per affrontare questa emergenza”. Infine, l’ultima richiesta è quella di “inviare una lettera al Governo italiano da parte della Regione, esprimendo la necessità di dichiarare una Emergenza climatica ed ecologica a livello statale. Non rimarremo a guardare rassegnati/e il nostro mondo che collassa. Unisciti alle azioni, lotta per il tuo futuro!”.