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Tper, Nello e Rosaria rischiano il licenziamento

La decisione presa ieri dalla commissione disciplinare dell’azienda nei confronti dei due delegati Usb è per il sindacato, ieri in presidio all’esterno della sede di via Saliceto, “una provocazione” attuata “per infangare la nostra organizzazione”: la risposta sarà “sindacale ma anche legale”. Noi Restiamo: “Lotta sarà dura e non avrà timore di nessuna intimidazione”.

30 Settembre 2020 - 11:34

“Destituzione”. Questa la deliberazione adottata al termine della commissione disciplinare di Tper nella serata di ieri, mentre all’esterno della sede di via Saliceto si teneva un nutrito presidio, nei confronti di Nello e Rosaria, i due delegati Usb accusati di abuso nell’utilizzo di permessi sindacali e pedinati da un’agenzia privata incaricata dall’azienda stessa. I due dipendenti della società di trasporto pubblico rischiano dunque il licenziamento: “Ora la palla passa alla direzione del personale che formalmente è chiamata ad accogliere o modificare il provvedimento”, spiega il sindacato. “Non abbiamo precedenti di questo genere così gravi ma immaginiamo che per la decisione possa volerci qualche giorno”, e i due delegati “nel frattempo restano cautelativamente sospesi, fino al pronunciamento definitivo”.

“Una provocazione” messa in atto “per infangare la nostra organizzazione sindacale e i nostri delegati”, accusa Usb, “in particolare perché Nello si è esposto in un’operazione di chiarezza denunciando i comportamenti di alcuni dirigenti Tper all’Autorita’ nazionale anticorruzione”, durante la lunga vertenza sulle biglietterie. Nel dettaglio, “a Nello viene contestato il fatto di non essere stato in ufficio a svolgere attività sindacale ma di aver fatto smartworking con il telefono. La cosa bella è che il pedinamento è finito alle sette di sera, ma quel giorno lui aveva una trattativa notturna con un’altra azienda” del settore, per un contratto integrativo. In questo caso, aggiunge il sindacato, Tper “ha toppato clamorosamente. Analogamente per Rosaria che invece era distaccata per un periodo e in quel periodo si è organizzata il lavoro decidendo il suo giorno di riposo, ma l’azienda le contesta il giorno di riposo in distacco”.

“Stiamo organizzando una risposta sindacale ma anche legale”, promette Usb. Al presidio ha preso parte anche Noi Restiamo. Scrive il collettivo: “Nello e Rosaria sono due dirigenti sindacali di USB dentro Tper che hanno portato avanti diverse lotte, fino ad un appello al tribunale dell’anticorruzione per la vergognosa gestione degli appalti da parte dell’azienda. Sono due compagni che al marcio non ci stanno, che alzano la testa per salvaguardare i posti di lavoro, per garantire un servizio e per toglierlo dalle mani di chi ci fa profitto. Sono compagni che erano in piazza con noi il 25 e che hanno portato avanti lo sciopero, che si occupano anche della tutela di chi Tper la deve usare per la scuola e per il lavoro. Il comportamento riprovevole della società si vede nella intimidazioni, nei tagli al personale fra il cambio di un appalto e l’altro, nella scarsa sicurezza e nell’assenza di investimenti per tutelare tutti gli studenti che vanno a scuola, per tutelare che guida i bus e chi va al lavoro”. Conclude Noi Restiamo: “Se non sarà qualche giustizia a cambiare le cose, ci sarà comunque la nostra lotta, che sarà dura e non avrà timore di nessuna intimidazione”.